Mettere al mondo un altro mondo: il cuore scoperto per ri-fare l’amore

Attraverso un’accurata inchiesta piena di interviste ed esperienze personali, Victoire Tuaillon si interroga su come re-imparare i rapporti d’amore e di cura. E ripartire dall’amicizia e dalla libertà è fondamentale

Si dà il caso che oltre a essere una romantica, io sia anche femminista. E proprio perché sono femminista, mi dico che l’amore è un tema fondamentale. Non è futile, infantile, banale, sdolcinato. E’ l’esatto contrario. L’amore è una grande questione politica.

Victoire Tuaillon,

Il cuore scoperto, per ri-fare l’amore (a cura di Associazione Vanvera, 300 pp., add editore)

Victoire Tuaillon è una giornalista e autrice francese, autrice di due podcast di grande successo, che in modo costruttivo si interroga e ci interroga su come re-imparare i rapporti d’amore e di cura. “Del resto, è perché per me l’amore è così importante che sono femminista: non vedo come possa diffondersi se le persone sono ancora intrappolate in ruoli di genere circoscritti – gli uomini da una parte, le donne dall’altra. Gli uni sopra, le altre sotto”. Come può l’amore esistere appieno senza una vera uguaglianza e una vera giustizia? L’amore è una questione sociale, e tutto quello che siamo, come siamo nati, incide sulle nostre relazioni, sulla nostra vita. Tauillon, attraverso un’accurata inchiesta giornalistica, piena di interviste, bibliografia, storie raccontate, attivismo, esperienze personali, scrive il manifesto del nuovo cuore scoperto:

“Le nostre relazioni sono organismi viventi. Bisogna imparare a prendercene cura. Che ci conosciamo da due giorni, da sei mesi o da dodici anni, tra noi esiste un legame che possiamo chiamare amicizia, amore, affetto, sorellanza, famiglia, compagnia o in altri modi ancora. Propongo di vedere questo legame come un’opera d’arte, una creatura vivente, misteriosa e leggendaria, un mix tra una pianta, un drago e un animale; una specie di Pokémon raro che dobbiamo nutrire e far crescere. Per ri-fare l’amore serve un cambiamento politico, materiale e collettivo. Non basta prendersi cura delle piante. Bisogna anche cambiare il terreno in cui mettono radici”.

Ripensare l’amore partendo dall’amicizia e dalla libertà, dis-erotizzando la disuguaglianza, rinunciando all’idea del principe azzurro che dovrebbe dare un senso alla vita. Vale anche per gli uomini che amano le donne: che le amino davvero. Desiderando che siano libere, che si realizzino, che siano felici, che provino piacere. Avere il coraggio di desiderare persone alla pari. “A quel punto l’amore non sarà più confuso con l’alienazione, né il romanticismo con la sottomissione”. Basta bad boy, basta ragazze fragili.

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  • Annalena Benini
  • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.

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