Le balle dei no vax smontate dall’Oms

Il trattato pandemico globale smonta uno a uno le tesi dei complottisti

Vogliono instaurare un governo mondiale per imporre vaccini, mascherine e lockdown. Queste solo alcune delle previsioni apocalittiche che i soliti noti del mondo no vax, anche parlamentare, hanno fatto circolare per oltre un anno riguardo le discussioni sul trattato pandemico mondiale dell’Oms. Ebbene, ancora una volta, tutta questa montagna di dietrologia, per non parlare di vere e proprie fake news, si sono risolte in nulla. L’Organizzazione mondiale della sanità ha annunciato di aver raggiunto una bozza di accordo sul trattato pandemico globale che sarà presentata per l’approvazione finale all’Assemblea mondiale della sanità il mese prossimo. E, pensate un po’, la proposta non fa che riafferma la sovranità dei paesi nell’affrontare le questioni di salute pubblica all’interno dei loro confini e prevede che nessuna disposizione del progetto di accordo debba essere interpretata nel senso di fornire all’Oms l’autorità di dirigere, ordinare, modificare o prescrivere leggi o politiche nazionali, o di imporre agli Stati di intraprendere azioni specifiche, come vietare gli spostamenti, imporre obblighi di vaccinazione o misure terapeutiche o diagnostiche o attuare lockdown. Smentendo, si spera una volta per tutte, ogni illazione riguardo a questo governo mondiale, comandato da big pharma e pronto a scavalcare la sovranità dei singoli Stati.

Di contro, all’interno del testo si prevede l’istituzione di un sistema di accesso agli agenti patogeni e di condivisione dei benefici; l’adozione di misure concrete in materia di prevenzione delle pandemie, anche attraverso un approccio “One Health”; lo sviluppo di capacità di ricerca geograficamente diversificate; l’agevolazione del trasferimento di tecnologie e delle relative conoscenze per la produzione di prodotti sanitari connessi alla pandemia; mobilitare una forza lavoro competente, formata e multidisciplinare per l’emergenza sanitaria nazionale e globale; l’istituzione di un meccanismo finanziario di coordinamento; e la creazione di una catena di approvvigionamento globale e di una rete logistica.


Il buonsenso prevale ancora una volta sulla dietrologia.

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