Scacco alla pace. Monaco 1938

La recensione del libro di Maurizio Serra edito da Neri Pozza, 496 pp., 25 euro

Meticolosamente tradotto da Antonio De Francesco, questo saggio dell’ambasciatore nonché accademico di Francia Maurizio Serra ripercorre gli avvenimenti che sfociarono nella Conferenza di Monaco, a conclusione della quale le democrazie europee capitolarono dinanzi al totalitarismo nazista. Vale a dire quando, animate dal desiderio di evitare lo scoppio di un conflitto che sembrava imminente, Gran Bretagna e Francia – con la mediazione dell’Italia fascista – cedettero alle perentorie richieste di Hitler relative al Sudetenland. Tra coloro che intendevano preservare quanto più possibile l’ordine esistente e i sostenitori di radicali modifiche all’assetto geostrategico del continente, ebbero insomma la meglio i secondi. Vi fu di conseguenza una generale destabilizzazione dei confini dell’Europa, quella che Serra chiama “la condanna a morte dei trattati di pace”: le democrazie, in evidente affanno, sottoscrissero una resa senza condizioni e non ottennero che qualche mese di tempo. Poi, si sarebbe scatenata la tempesta.

Dopo aver condotto lunghe indagini negli archivi di numerosi paesi europei, lo studioso ricostruisce le tante fasi di un evento che ha indubbiamente costituito, nel periodo considerato, uno snodo di capitale importanza nell’ambito delle relazioni tra gli stati. I documenti consultati gli hanno inoltre permesso di chiarire il ruolo svolto nella vicenda da Mussolini che, all’epoca, poteva vantare un notevole indipendenza rispetto alle posizioni assunte dal regime hitleriano. Serra mette in rilievo, al riguardo, come il duce fosse ben consapevole della debolezza delle sue forze armate e del fatto che gli interessi italiani non collimassero affatto con le ambizioni della Germania. Intenzionato a evitare lo scoppio del conflitto, egli cercò di conciliare la posizione franco-britannica con una forma mitigata del progetto tedesco: quel piano che sarebbe poi stato accantonato dallo stesso Hitler, allorché questi decise di occupare sia la Boemia che la Moravia e di fare il suo solenne ingresso a Praga nel marzo del 1939.

Lo storico non trascura inoltre di esaminare le mosse di Stalin e Roosevelt che, pur non partecipando alla Conferenza, ne seguirono gli sviluppi con grande attenzione. Nel saggio, ricco di gustosi aneddoti e interessanti rivelazioni, vengono delineati con maestria i ritratti dei quattro attori principali – Hitler, Mussolini, Chamberlain, Daladier – e di quanti agirono dietro le quinte, tra i quali vi furono ovviamente i rappresentanti della Cecoslovacchia. Ne emerge un quadro d’insieme chiaro, dettagliato, approfondito e avvincente, in grado di fornire al lettore numerosi spunti di riflessione.

Maurizio Serra

Scacco alla pace. Monaco 1938


Neri Pozza, 496 pp., 25 euro

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