Il “secondo cervello di Macron”, Alexis Kohler, va a Société Générale (con riserve)

Da torre di controllo imprescindibile del presidente, fino ai vertici del gigante del settore bancario francese: un ruolo di primo piano, pur restando nell’ombra. Ma non potrà sfruttare nessuna informazione raccolta durante il suo periodo da funzionario pubblico

Parigi. In Francia lo chiamano “pantouflage”. E’ il passaggio di alti funzionari pubblici al settore privato per “sfruttare” il loro ampio carnet di contatti, maturato durante la posizione precedente, col nuovo datore di lavoro. I casi di pantouflage, negli ultimi tempi, sono stati parecchi a Parigi. Il settimanale Marianne, ogni anno, consegna la “Pantoufle d’or” al più audace di questi ministri, sherpa e superconsiglieri che, attratti dalle sirene del privato, decidono di abbandonare l’apparato statale. Uno dei casi più discussi è stato quello di Jean-Baptiste Djebbari, ministro dei Trasporti dal luglio 2020 a maggio 2022. Quando era ancora in carica, la start-up Hopium, che all’epoca puntava a diventare “la Tesla dell’idrogeno”, annunciò l’ingresso di Djebbari nel suo cda. Grande promotore dell’idrogeno durante il suo mandato, Djebbari, nel 2021, era uno degli attori principali del piano France 2030, che prevedeva 7 miliardi di euro di investimenti nel settore.

Nelle ultime settimane, le accuse di pantouflage sono rivolte a una figura che è stata molto più influente di Djebbari, e che è stato vicinissimo al presidente Emmanuel Macron: l’ex segretario generale dell’Eliseo, Alexis Kohler. Dopo settimane di indiscrezioni sul suo futuro in seguito alle dimissioni, Société Générale, gigante del settore bancario francese, ha annunciato la nomina di Kohler a vice direttore generale del gruppo. Soprannominato il “secondo cervello di Macron” per il suo rapporto di fiducia e prossimità intellettuale con il capo dello stato, Kohler, di origini alsaziane, sarà nel suo nuovo incarico presidente della Banca d’investimento di Société Générale e coordinerà a livello globale le seguenti attività: fusione e acquisizione, mercati dei capitali azionari, finanziamento delle acquisizioni e relazioni strategiche con i clienti corporate. Secondo quanto riportato nel comunicato di SocGen, Kohler avrà inoltre un ruolo centrale nell’implementazione dei programmi di trasformazione aziendale e nella supervisione di tre aree chiave: segreteria generale, risorse umane e comunicazione del gruppo. Insomma, avrà un ruolo di primo piano, come lo ha avuto, pur restando nell’ombra, all’Eliseo.

“Era veramente considerato come la torre di controllo imprescindibile, allo stesso tempo temuto e rispettato. Aveva il merito di proteggere il presidente: quando una decisione non era gradita, era sempre colpa di Alexis Kohler, mai del capo dello stato”, ha detto un ex consigliere ministeriale del primo quinquennio Macron. Tuttavia, colui che all’Eliseo si è costruito un’immagine di algido tecnocrate poco incline ai compromessi e spietato contro ogni forma di ribellione verso il capo dello stato (un altro nomignolo che gli è stato affibbiato, non a caso, è Ak47, il kalashnikov), dovrà essere molto più flessibile nel suo nuovo ruolo. Il suo mandato a SocGen inizierà ufficialmente a giugno, ma Kohler sta già incontrando discretamente i grossi clienti della banca francese. E “secondo i primi feedback dei dirigenti dei grandi fondi tricolori, abituati a farsi coccolare dal loro banchiere, ‘non c’è sintonia’”, riporta Marianne.

Prima di accettare la proposta di Société Générale, Kohler ha lavorato un anno e mezzo nel privato: come direttore finanziario dell’armatore italo-svizzero Msc, fondato dai cugini di sua madre, la famiglia Aponte. Un’informazione che ha omesso quando tra il 2009 e il 2012 era il rappresentante dell’Agenzia di partecipazioni dello stato francese nel cda di Stx France, cantiere navale di cui Msc Crociere era il principale cliente, ma anche nel cda del Grande porto marittimo di Le Havre, città di cui all’epoca era sindaco l’ex premier Édouard Philippe. Inoltre, tra il 2012 e il 2016, da capo di gabinetto di Pierre Moscovici prima e Emmanuel Macron poi al ministero dell’Economia, è sospettato di aver partecipato ad alcune delibere a favore di Msc. Dal 2022, per questo dossier, è sotto inchiesta per “conflitto di interessi”. L’Alta autorità per la trasparenza pubblica (Hatvp), due settimane fa, ha dato il suo placet per il suo nuovo ruolo in SocGen, ma emettendo alcune riserve. Kohler dovrà astenersi da “qualsiasi azione, compresa la rappresentanza di interessi”, che coinvolga primi ministri, i ministri e i funzionari dell’Eliseo dei due quinquenni macroniani. Il divieto, ha specificato l’Hatvp, è valido per tre anni. L’Alta autorità ha sottolineato inoltre che Kohler non dovrà utilizzare “alcun documento o informazione non pubblica di cui sia venuto a conoscenza in virtù delle sue precedenti funzioni pubbliche, senza alcun limite di tempo”.

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