La crescita delle Pmi va sostenuta. Proposte di Confartigianato

Dalla riconversione del piano Transizione 5.0 alla diplomazia economica per la diversificazione dell’export. Di fronte alla politica commerciale statunitense, è fondamentale rafforzare il dinamismo delle nostre piccole imprese

La “lezione” da imparare: essere rapidi e flessibili per mantenersi competitivi. Se gli Stati Uniti sono un prezioso cliente delle piccole aziende italiane – nel 2024 hanno venduto in Usa beni per 13,8 miliardi di euro – molti altri paesi apprezzano sempre di più la qualità dei prodotti delle nostre Pmi.

Lo certifica un rapporto di Confartigianato dal quale emerge che, lo scorso anno, i settori a maggiore presenza di micro e piccole imprese (alimentari, moda, mobili, legno, metalli, gioielleria ed occhialeria) hanno totalizzato esportazioni per 176,1 miliardi di euro. Un valore in crescita del 3 per cento rispetto al 2023 e in controtendenza rispetto alla diminuzione dello 0,5 per cento del totale del nostro export manifatturiero.

Le vendite all’estero delle Pmi italiane stanno addirittura crescendo con percentuali a doppia cifra in sette aree extra-comunitarie, definite ad elevato potenziale, tra cui spiccano Turchia, America Latina, Emirati Arabi Uniti, Asean, Nord Africa, Africa Subsahariana e Arabia Saudita. Qui i nostri piccoli imprenditori nel 2024 hanno venduto prodotti per 23,4 miliardi di euro, con un aumento del 31,1 per cento rispetto al 2023.

“Questi trend – fa rilevare il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – dimostrano il dinamismo delle nostre piccole imprese sui mercati mondiali e il valore qualitativo dei loro prodotti. Di fronte alla politica commerciale statunitense diventa fondamentale sostenerle in questa ricerca di nuovi sbocchi per le nostre esportazioni che valgono il 28,4 per cento del Pil”.

“Più in generale – aggiunge Granelli – dobbiamo essere rapidi e flessibili nell’adattare le scelte e gli strumenti di politica economica ai mutamenti repentini dello scenario internazionale. Non è più tempo di complicazioni burocratiche e programmi a lunga scadenza. Se la decisione di Trump può insegnarci qualcosa è la necessità di essere veloci e l’agilità che dovrebbe caratterizzare anche scelte e azioni per difendere le nostre imprese. Occorre costruire una strategia a sostegno del sistema produttivo, individuando un “quadro temporaneo di intervento” in cui prevedere le fonti necessarie ad affiancare le aziende e a prevenire le crisi di liquidità. Questo significa revisione delle regole di forborne (concessione dei crediti a imprese in difficoltà finanziaria) a livello europeo e un nuovo Temporary framework (deroghe al Patto di stabilità e alla disciplina degli aiuti di stato), spingendo anche l’autorità di vigilanza bancaria europea a trovare ogni utile spazio di manovra e le giuste deroghe alla normativa vigente”.

Granelli ribadisce le proposte indicate al Governo nel corso dell’incontro dell’8 aprile a Palazzo Chigi: “Va rivisto il Patto di stabilità per poter sostenere gli investimenti privati, e va negoziata una riprogrammazione delle misure del Pnrr, con la proroga delle scadenze a livello europeo. Inoltre, va semplificato e rimodulato il Green deal per adattarlo a nuove strategie europee di sviluppo sostenibile e capace di generare competitività. Necessario anche destinare risorse agli investimenti in innovazione e qualificazione dei prodotti, soprattutto per le imprese coinvolte nelle filiere critiche colpite dai dazi. Ad esempio, si potrebbe riconvertire il piano Transizione 5.0, visto che ad oggi i crediti d’imposta richiesti sono ben lontani dall’obiettivo di spesa pari a 6,3 miliardi”.

Il Presidente di Confartigianato chiede anche di “puntare sulla diplomazia economica per accompagnare le imprese nella diversificazione dei mercati di export. E’ fondamentale attuare quanto anticipato nel piano nazionale dell’Export, rafforzando il ruolo delle società Sace, Simest, Cassa Depositi e Prestiti e ICE, all’interno di una collaborazione semplificata e accessibile anche al mondo delle micro e piccole imprese”.

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