Transizione energetica, efficienza e innovazione: l’Italia investe 23 miliardi nella rete elettrica per ridurre le emissioni e garantire sicurezza, con la Lombardia protagonista della svolta sostenibile. Il ruolo del gruppo guidato da Giuseppina Di Foggia
Potremmo dire, con Thomas Edison, che l’obiettivo, oggi come ieri, è “rendere l’elettricità così economica che solo i ricchi si potranno permettere il lusso di utilizzare le candele”. Ma la strada non è breve né facile. Le nuove norme volute dall’Unione europea ridurranno – si spera al più presto – la dipendenza dei prezzi dell’energia elettrica da quello dei combustibili fossili, frapponendo così una protezione tra i mercati e le bollette pagate da consumatori e imprese. Nonostante l’elevata quota di energie rinnovabili nella produzione di elettricità, le forti impennate dei prezzi dei fossili (in particolare del gas) hanno causato un drastico aumento dei prezzi.
Oggi le imprese lombarde sono attanagliate dai riflessi che i dazi made in Usa sono destinati ad avere sull’economia, ma non vanno persi di vista due problemi connessi. Il primo – sollevato in questi giorni anche da Giorgia Meloni – riguarda la riforma del mercato dell’energia elettrica. L’altro aspetto da non trascurare è la crescita, di fatto collegata all’aumento dell’inquinamento globale. Anche se – grazie alle politiche trumpiane – l’aumento delle emissioni di CO2 miracolosamente non sembra più un crimine. In Italia la regia nella gestione dell’energia elettrica, è in capo a Terna, la società – guidata da Giuseppina Di Foggia – responsabile della trasmissione dell’elettricità su tutto il territorio nazionale. “Negli ultimi trent’anni i consumi energetici mondiali sono quasi raddoppiati, passando da circa 8.747 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) nei primi anni ’90 a oltre 15.018 Mtep nel 2023. Nonostante lo sviluppo delle rinnovabili, le emissioni di CO2 sono aumentate da 22 miliardi di tonnellate negli anni ’90 a oltre 38 miliardi di tonnellate nel 2023. La percentuale di copertura dei consumi energetici da combustibili fossili è rimasta attorno all’80 per cento. La correlazione tra benessere, crescita economica e aumento delle emissioni è dunque fortissima e l’unico fattore su cui possiamo agire per contenere i cambiamenti climatici è l’efficienza carbonica della nostra economia”, ha spiegato Luca Marchisio, responsabile Strategia di sistema di Terna, intervenendo a un evento organizzato a Milano dal Foglio nei giorni scorsi. “Il vettore elettrico gioca un ruolo cruciale nella riduzione dell’intensità carbonica, e con esso anche Terna, come gestore della rete di trasmissione, ha assunto una funzione chiave nella transizione energetica, contribuendo alla decarbonizzazione e alla sicurezza energetica dell’Italia. Per questo è essenziale continuare a investire nelle infrastrutture di rete: Terna, attraverso il Piano di sviluppo della Rete di trasmissione nazionale, ha previsto oltre 23 miliardi di euro di investimenti in dieci anni per opere sostenibili, per l’integrazione delle fonti rinnovabili e dei sistemi di accumulo, e per l’incremento delle interconnessioni con l’estero. In questo modo potremo garantire la sicurezza, l’efficienza e una maggiore indipendenza energetica, insieme alla stabilità dei prezzi per l’utente finale”.
Una rete efficiente e un potenziale energetico forte sono dunque garanzia di crescita economica. Solo in Lombardia è previsto un incremento degli investimenti pari a circa il 40 per cento con un impegno di 1,8 miliardi di euro. Gli interventi sono progettati per garantire la stabilità e la sicurezza della rete elettrica, con l’obiettivo di sviluppare infrastrutture innovative in grado di incrementare la capacità di transito tra le zone di mercato e massimizzare lo scambio di energia. Tra le opere principali in Lombardia l’elettrodotto HVDC Milano-Montalto, parte del progetto Hypergrid, che prevede la costruzione di una serie di elettrodotti in corrente continua (HVDC) che attraversano la rete italiana ad alta tensione, aumentandone l’efficienza. Terna prevede inoltre la realizzazione di infrastrutture che hanno l’obiettivo di aumentare il livello di sicurezza della rete. A Brescia, inoltre, proseguono gli interventi di riassetto della rete elettrica a 132 kV per migliorare la qualità del servizio di trasmissione in un’area caratterizzata dalla presenza di numerose utenze industriali energivore. Nell’ultimo biennio si è registrata una crescita delle richieste per gli utenti di consumo, che prelevano direttamente energia dalla rete di trasmissione nazionale e includono, ad esempio, impianti ad alto consumo energetico come i Centri di elaborazione (Data Center): al 28 febbraio 2025, le richieste di connessione di Data Center sono pari a 39,62 GW e sono principalmente localizzate nel nord Italia, soprattutto in Lombardia. Attualmente, la potenza media standard associata ai Data Center supera i 100 MW, anche a seguito dello sviluppo del cloud computing e, negli ultimi due anni, delle applicazioni dedicate all’Intelligenza Artificiale. Secondo il Documento di Descrizione degli Scenari 2024, che Terna e Snam redigono ogni due anni, il trend di crescita della domanda elettrica negli anni successivi sarà dovuto anche al consumo da parte dei Data Center. In questo contesto si inserisce il progetto per cui è stato recentemente avviato l’iter autorizzativo per nuovi interventi sulla rete elettrica nella città metropolitana di Milano. Energia e sviluppo del territorio, in particolare in Lombardia, rappresentano un binomio irrinunciabile che passa attraverso investimenti e innovazione.