La Consulta si è espressa giudicando non conforme alla Carta costituzionale la legge votata dal Consiglio regionale campano, che avrebbe concesso un terzo mandato a Vincenzo De Luca
La legge votata dal Consiglio regionale campano che introduce la possibilità di un terzo mandato per il presidente della Regione è incostituzionale. Lo ha stabilito oggi in una sentenza la Corte costituzionale. La decisione della Consulta sbarra quindi la strada a un altro mandato per il presidente della Campania Vincenzo De Luca. Proprio la legge campana era stata impugnata dal governo a inizio gennaio. Da qui la decisione rinviata alla Corte Costituzionale.
L’articolo 1 della legge della Regione, ricostruisce la Consulta in una nota, “dopo avere previsto che non è immediatamente rieleggibile alla carica di Presidente della Giunta regionale chi, allo scadere del secondo mandato, ha già ricoperto ininterrottamente tale carica per due mandati consecutivi, ha tuttavia stabilito che, ‘(a)i fini dell’applicazione della presente disposizione, il computo dei mandati decorre da quello in corso di espletamento alla data di entrata in vigore della presente legge’.” Ma proprio inserendo questo inciso, sottolinea la Consulta, la Regione “ha reso inapplicabile, per la prossima tornata elettorale, il principio fondamentale del divieto del terzo mandato consecutivo” posto dallo Stato con la legge numero 165 del 2004, “così violando l’articolo 122, primo comma, della Costituzione, che attribuisce al legislatore regionale il compito di disciplinare, tra l’altro, le ipotesi di ineleggibilità del presidente della Giunta regionale nel rispetto dei principi fondamentali stabiliti con legge della Repubblica”.
Il divieto del terzo mandato consecutivo “opera, infatti, per tutte le Regioni ordinarie – conclude la Consulta – dal momento in cui esse hanno adottato una qualsiasi legge in materia elettorale, nel contesto di una scelta statutaria a favore dell’elezione diretta del presidente della Giunta regionale”.