Uno studio dell’University College di Londra conferma i benefici dello sforzo fisico (dai cento metri olimpici a una semplice passeggiata) sull’attività cerebrale, ma del giorno successivo. L’onorevole Conte invece dà sempre la risposta prima della corsetta
Fate un’attività fisica, qualunque essa sia, da quattro passi nel parco ai cento metri olimpici, non importa la quantità dello sforzo, e il vostro cervello ne avvertirà beneficio il giorno successivo. Non nello stesso giorno, in quello dopo, quando grazie a quell’attività ricorderete di più, sarete più logici e saprete collegare i concetti. A dirlo, anzi, ad averlo scoperto, fu il lungo studio di un gruppo di scienziati dell’University College di Londra pubblicato sul prestigiosissimo International Journal of Behavioral Nutrition and Physical Activity. Bon. Forse il mistero per cui l’autocandidato a Palazzo Chigi, onorevole Giuseppe Conte, ci riempie quotidianamente di ulteriori cazzate, si deve proprio a questo. Non dice mai: “Risponderò dopo la passeggiata di oggi, che avrà effetto domani”. No, quel genio si fa addosso la risposta già prima della corsetta.