Giornali italiani pieni di pesci d’aprile che in realtà non lo sono

Il presidente degli Stati Uniti vuole correre per un terzo mandato e conquistare la Groenlandia. Il video in cui Prodi inveisce contro una barista, le rimostranze degli amici di Le Pen, la prima pagina della Verità su Bassetti. Uno spasso

Conservo un ritaglio di giornale del 1995 con questo titolo: “Un poster di Pannella piange”. Era una rassegna dei pesci e pesciolini d’aprile messi in tavola dai quotidiani di quell’anno. Nella paranza c’era una finta lettera di riconciliazione di Silvio Berlusconi a Indro Montanelli, l’annuncio che tutti i gabinetti pubblici e privati di Genova sarebbero rimasti fuori uso per cinque giorni, la scoperta in Grecia della tomba di Socrate, e soprattutto il miracolo di un manifesto di Marco Pannella nella sede del Partito Radicale in via di Torre Argentina che si era messo a lacrimare dense nuvole di fumo, con conseguenti pellegrinaggi dei devoti.

Ieri la pesca non è stata meno abbondante. Sui giornali italiani c’era l’annuncio che il presidente degli Stati Uniti vuole correre per un terzo mandato, i suoi piani per invadere la Groenlandia, il rinvenimento di un video incriminante in cui Romano Prodi dice “stronzo” a un barista bolognese, le rimostranze indignate di alcuni dittatori per le presunte violazioni dello Stato di diritto in Francia, la “marchetta in pigiama dell’ex virostar Bassetti” (in prima pagina sulla Verità). Insomma, uno spasso. L’unica differenza è che questi titoli appartengono tutti alla categoria “pesci d’aprile che non lo erano”. Qualcuno ha scritto che viviamo in un carnevale perpetuo, il che equivale a dire che viviamo nel giorno della marmotta di un interminabile primo aprile. Ogni mattina ci scorrono sotto gli occhi decine di titoli che sembrano inventati da Lercio. Non c’è molto da ridere, però. La campagna che portò alla Shoah cominciò con il boicottaggio violento dei negozi degli ebrei il 1 aprile del 1933. E il gerarca nazista Hermann Goering giustificò il Judenboykott dicendo che, beh, si era trattato solo di uno scherzo: pesce d’aprile!

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