Stava volando verso la terza vittorie in tre gare, ma ha esagerato (come gli capita spesso) fino a scivolare e distruggere la sua Ducati. Bagnaia può provare a batterlo soltanto con la perfezione, e tagliare il traguardo nella pista preferita del pilota spagnolo ha un sapore speciale
Alla fine Marc Marquez è stato punito dalla sua arroganza. Quella stessa arroganza che potrebbe trasformarsi in un’arma vincente per Pecco Bagnaia che in America è riuscito ad approfittarne rimettendo un po’ d’ordine nei suoi pensieri e nella sua classifica che rischiava di imprigionarlo già alla terza gara. Capitan America, il pilota che più di ogni altro ha vinto ad Austin, questa volta non ha completato l’opera dopo aver messo a soqquadro lo schieramento di partenza decidendo di cambiare moto perché la pista si era ormai asciugata. Stava volando verso la terza vittorie in tre gare, stava esagerando come gli capita spesso, quando è scivolato distruggendo la sua Ducati. Un episodio che ha fatto tornare in mente quello di Senna a Monte Carlo nel 1988, quando mentre stava dominando la gara dopo una pole fantastica, era andato a sbattere alla curva del Portier a die passi da casa sua. Ayrton non aveva bisogno di forzare, ma voleva umiliare Alain Prost, arrivare quasi a doppiarlo. Ha distrutto la sua gara per la sua arroganza. Un po’ come ha fatto Marquez in Texas. Il vero avversario di Marc oggi è proprio l’arrogante che c’è in lui. Il pilota che non sa accontentarsi e l’uomo che se ne frega di tutti gli altri, fratello compreso.
Già nella Sprint di sabato, quella che ha segnato la ripresa di Bagnaia passato dal sesto al primo posto in una staccatona unica al via, Marquez aveva sfiorato il patatrac con un contro attacco all’assassina al compagno di squadra che per un soffio non si è trasformato in un incidente che avrebbe fatti infuriare tutto il box della Ducati. “Il suo attacco è stato rischioso, se cadeva andavano giù in due”, aveva detto Pecco, realista più che polemico. D’altra parte da Marquez non si aspetta favori neppure suo fratello. Il moto mondiale 2025 vivrà su questo triello inedito in attesa che Martin torni sull’Aprilia e provi a far risorgere l’altra Italia delle due ruote. Anche se il triello appare completamente sbilanciato verso Marc Marquez che quando non esagera e resta in piedi, sembra davvero imprendibile. Bagnaia può provare a batterlo soltanto con la perfezione. “Non avendo ancora il feeling giusto, sapevo di dover fare le cose con calma – ha spiegato ad Austin – Questo weekend è partito da subito meglio: in Argentina avevamo fatto dei passi avanti e qui abbiamo concluso quello che avevamo cominciato lì.
E’ chiaro che Marc anche oggi andava più forte, ma c’erano delle condizioni al limite ed è stato un inizio critico, soprattutto con le fasi concitate del restart. I cordoli erano scivolosissimi e la fortuna è stata che quello di Marc io l’avevo già preso nel warm-up lap e quindi cercavo di evitarlo il più possibile. Dopo aver visto che Marc era scivolato, ho solo provato ad andare via, ma non è stato facile perché Alex aveva un bel passo e soprattutto c’erano delle condizioni molto particolari”. La vittoria per grazia ricevuta, è comunque la medicina giusta in questo momento. Tornare al successo alla terza gara, sulla pista preferita da Marc, per Pecco ha avuto un sapore speciale: “Vincere è ciò che ti fa andare avanti. Quando lo assapori, non arrivarci più è difficile. Ora ci siamo riusciti un’altra volta ed è fantastico”, ha detto dopo aver raccontato di aver urlato tutta la sua gioia nel casco quando ha tagliato il traguardo. Ha riallacciato la classifica di un mondiale dove per ora in testa c’è il terzo incomodo, il piccolo Marquez. Ma non durerà dai.