I dati della Polizia stradale smentiscono quello che il ministro aveva sbandierato negli ultimi mesi: i morti sulle strade sono aumentati
Checché ne dica il ministro Matteo Salvini, le strade in Italia non sono più sicure dopo l’entrata in vigore della sua riforma del Codice della strada. Aveva promesso “salveremo vite”. I dati della Polizia stradale però dicono che a tre mesi dall’entrata in vigore della riforma gli incidenti sono diminuiti del 5,1 per cento (in linea con il trend degli ultimi anni), ma i morti sulle strade sono aumentati del 3,4. Per tre mesi Salvini aveva sbandierato numeri che davano per buona l’ipotesi che il nuovo Codice della strada fosse un successo. Numeri che però non trovavano riscontro ufficiale e che le associazioni delle vittime della strada, esperti di mobilità e urbanistica, non riuscivano a capire da dove arrivassero.
Più e più volte chi si occupa di sicurezza stradale aveva sottolineato come fosse necessario attendere i dati ufficiali. Anzi avevano esternato stupore. A loro modo di vedere, le nuove regole incrementavano solo pene e multe senza risolvere veramente i problemi sulle strade italiane. Esperti di mobilità e associazioni che si occupano di sicurezza stradale avevano sottolineato come Salvini avesse puntato sulla paura, senza intervenire su ciò che provoca il maggior numero di morti sulle strade: la velocità troppo elevata degli automobilisti. In più il nuovo Codice della strada non incentivava l’ammodernamento delle strade, rendeva più difficili i controlli e non facilitava le amministrazioni locali nell’incremento di pedonalizzazioni e infrastrutture ciclabili, le uniche, assieme al potenziamento del servizio pubblico, capaci di diminuire il numero di automobili in città. I dati della Polizia stradale elaborati dal Sole 24 Ore dimostrano la fondatezza delle critiche di chi si occupa di sicurezza stradale: le patenti ritirate si sono moltiplicate, gli incidenti mortali non sono diminuiti.
Una buona notizia c’è: nelle città dove si è puntato sulla riduzione della velocità e in quelle che hanno aumentato i controlli per punire chi guida mentre usa il cellulare (Firenze, Napoli e Roma) il numero di incidenti, anche mortali, è diminuito più della media.