Meloni al congresso di Azione: “Le mie parole su Vance? Difendo sempre l’occidente. E sto con l’Italia”

Il discorso della premier ospite del partito centrista: “Le spese in difesa e sicurezza sono il prezzo per la libertà”. Calenda sulla presidente del Consiglio: “Bene la difesa di Kyiv, un tema non popolare. Le va riconosciuto”

“Qualcuno ha detto che è scandaloso quanto ho dichiarato al Financial Times su Vance, che la Meloni dichiara di stare con Trump contro l’Europa. Io ho detto una cosa molto diversa. Io sto sempre con l’Italia, l’Italia sta in Europa ma anche per lavorare per rafforzare o difendere l’unità dell’Occidente che è un bene troppo prezioso per essere archiviato con leggerezza. E ringrazio von der Leyen che oggi in un’intervista ribadisce questa posizione. Farò quel che posso per difendere questa unità perché è necessario e giusto”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervenendo al congresso di Azione in corso a Roma. Un invito arrivato direttamente da Carlo Calenda che ha giustificato la presenza della premier perché “senza dialogo con l’avversario, la politica è persa”. Il leader di Azione ha riconoscito alla presidente del Consiglio il coraggio di alcune scelte operate al governo. “Sono contento di avere oggi qui la presidente del Consiglio, perché difendere l’Ucraina e mandare aiuti a Kiev stando al governo, signori, non è una cosa né popolare né facile e io voglio riconoscerla”, ha detto Calenda. Che nel suo intervento ha attaccato sia Vanche che Trump: “Vuole demolire l’Europa e depredarla insieme a Putin”.

Poi è salita sul palco Meloni. “Abbiamo fatto un po’ discutere, con questa presenza, forse dovrebbe interrogarci sul perché un normale confronto faccia discutere. Ho letto cose bizzarre, come la teoria secondo cui volevo concedermi una scorribanda tra i moderati. Dopo l’intervento di Calenda porto io moderazione. O cose surreali come quella che vengo qui per dare segnali agli alleati, che vorrei sostituirli. In Italia si passa dalla criminalizzazione dell’avversario a fare un governo insieme. Io sono qui per una ragione banale ma anche più profonda: io vengo da una storia politica di una comunità che ha fatto il confronto con le idee anche più distanti la cifra della propria dimensione senza che potesse mettere in discussione l’identità. La politica si fonda su questo“, ha detto la premier. Che ha insisito molto sul progetto di difesa europea, attaccando le altre opposizioni. “Ben sapendo quanto il tema non abbia un grande appeal tra molti italiani va detto che le spese in difesa e sicurezza sono il prezzo della tua libertà. Se chiedi a qualcuno di garantire la tua difesa, devi sapere che quel qualcuno non lo farà gratis. Devi sapere che gli interessi di quel qualcuno su qualsiasi tavolo varranno più dei tuoi”, ha detto Meloni. Mettendo nel mirino soprattutto l’ex premier Giuseppe Conte. “Chi crede davvero in qualcosa non ribalta – ha osservato – le sue posizioni per il fatto che si trova al governo o all’opposizione come fa chi, quando era al governo sottoscrive l’impegno del 2% per le spese della difesa nella Nato e quando è all’opposizione scende in piazza per manifestare contro chi cerca di mantenere quell’impegno sottoscritto dall’Italia”, ha aggiunto la presidente del Consiglio.

Nel suo intervento, poi, Meloni ha raccolto gli applausi della platea quando ha attaccato il Superbonus e il Reddito di cittadinanza. E l’ulteriore punto di convergenza s’è registrato sul nucleare. “Trovo molto interessanti alcune proposte di Azione”, come sull’energia, il nucleare o l’acqua, “uno degli elementi più preziosi” ed è “intollerabile come la materia è stata trattata. Anche su questo possiamo lavorare insieme”, ha riconoscito la premier. “La democrazia dell’alternanza nel mio mondo non si fonda su una diversità antropologica, ma banalmente su idee diverse. Ma se quelle idee non sono disponibili a confrontarsi per i cittadini non sarà possibile capire quali siano le più convincenti. Da quelle idee possono perfino emergere soluzioni diverse anche migliori e si possono individuare priorità condivise. Questa è una caratteristica che voglio riconoscere ad Azione, una forza politica che si confronta nel merito delle cose, guardando al risultato anziché al posizionamento politico“.

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