Un pasto in un ristorante del quartiere Portuense per presentare il candidato governatore nelle Marche a oltre 100 dirigente della federazione romana del partito. L’asse centro italiano del Pd si rinsalda
Metti 150 dirigenti del Pd romano – consiglieri regionali, comunali, parlamentari e quadri del partito – a pranzo a Roma con Claudio Mancini e Matteo Ricci. Ed è subito corrente Stato-Pontificio.
L’alleanza siglata per le europee che ha portato all’exploit elettorale di Ricci (con 41 mila voti su oltre 108 mila raccolti in Lazio). Adesso l’ex sindaco di Pesaro è il candidato del Pd per le regionali nelle Marche. E Mancini è già nella war room della elezione più incerta del prossimo autunno. Oggi, alla Carovana, popolare ristorante del quartiere portuense, Mancini spiegherà ai suoi, tra una amatriciana e una insalatina, che “Matteo è l’unico che può vincere e che va sostenuto”. Anche a costo di uscire più spesso dal raccordo anulare. Già la scorsa settimana Mancini è stato ad Osimo, unico dirigente nazionale a presenziare all’avvio della campagna elettorale di Ricci. Matteo ha ricambiato ringraziandolo dal palco. Oggi a Roma, la settimana prossima a Perugia, la Rete Democratica, l’associazione politica di Ricci e Mancini, sempre più influente nel partito, si prepara al voto.