Dalla Puglia a Roma, Emiliano avverte il M5s: “Per costruire la coalizione serve collaborare”

Il governatore manda un messaggio ai grillini dopo la frenata del M5s su Decaro candidato in Puglia e dopo lo strappo a Taranto. “Mi auguro non ci siano ripercussioni”. E il Pd locale dice: “La scelta in Puglia tocca a noi”

Roma. Vale a Roma e pure in Puglia. “Per costruire una coalizione serve la volontà di collaborazione”, dice Michele Emiliano. Il governatore pugliese lo dice al Foglio e lo ricorda soprattutto al Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte che, ancora una volta, vuole differenziarsi e a far emergere le differenze con il Partito democratico. Questa volta i grillini ci proveranno con la piazza del 5 aprile a Roma e con una mozione presentata alla Camera e al Senato, per chiedere un voto in Parlamento su ReArm Europe, quel piano su cui gli europarlamentari dem si sono già spaccati a Bruxelles. Mentre a livello locale, proprio da queste colonne, ieri il senatore Mario Turco, il vicepresidente pentastellato, ha frenato sulla candidatura di Antonio Decaro in Puglia, invitando i dem a pensare meno al “totonomi” e di più ai programmi, dopo che a Taranto le due principali forze di opposizione non sono riuscite a trovare un’intesa e salvo nuove intese saranno avversari.

“Io non sono il Pd di Taranto e non ho titolo per rispondere a Turco”, premette Emiliano. Poi puntualizza: “La coalizione che da dieci anni governa la Puglia, e quindi anche Taranto, ha messo insieme, anche concordandola con il M5s, una poderosa strategia di rilancio della città e della provincia in tutti i settori strategici fondamentali”. Ragion per cui, dice ancora il presidente pugliese: “Se esistono distonie sul programma per Taranto, che impediscono la formazione della coalizione, sono a disposizione del M5s per convincere il centrosinistra a introdurre quegli elementi necessari a costruire l’alleanza. Preciso ovviamente che non possiamo cambiare le decisioni già prese anni fa, per esempio sul Pnrr, che oggi qualcuno vorrebbe bloccare”. Quanto al Pnrr, esistono ragioni giuridiche e di responsabilità contabile, oltre all’impossibilità di fare modifiche che potrebbero pregiudicare il percorso dell’Italia rispetto ai tempi e agli obiettivi da conseguire. Ma accanto a questo c’è anche il timore che le divergenze tarantine possano avere ripercussioni in vista delle regionali (e non solo). Emiliano, esiste questo rischio? “Mi auguro di no”, risponde il governatore prima di salutarci.

Presentarsi separati in Puglia potrebbe infatti dare un ulteriore colpo alla già difficile costruzione dell’alternativa al governo Meloni. Una questione tutta politica, al di là de i numeri. Perché in realtà, come hanno dimostrato le ultime tornate elettorali, da queste parti il Pd potrebbe farcela anche da solo, tanto più contro una destra che sul territorio fatica a organizzarsi. E con un candidato – non ancora ufficiale, ma da tutti dato per certo – come Antonio Decaro, che alle europee ha preso 500 mila preferenze, di cui circa 350 mila solo in Puglia. A proposito: onorevole Decaro, ma quindi si candida? “Quando sarà il momento, vedremo”, ci risponde con diplomazia l’ex sindaco di Bari. Il M5s ha espresso dubbi sul metodo usato dai dem in regione, che ne pensa? “Con Turco ci parlo spesso. Per il resto dovete sentire il Pd locale. Buon lavoro”.

Alla guida dei democratici pugliesi c’è Domenico Desantis. “Concordo con Turco, vengono prima le idee”, ci dice il segretario regionale. “Ma dire che pensiamo solo ai nomi è ingiusto e ingrato, perché stiamo portando avanti una marea di iniziative, partecipatissime, sul territorio. Oltre settanta tavoli, attraverso cui scriveremo il nostro programma”. E’ il documento che verrà portato in sede di confronto con le altre forze del centrosinistra, la base del progetto attorno cui prenderà forma la coalizione per il dopo Emiliano. La discussione vera e propria dovrebbe entrare nel vivo a inizio maggio. Solo allora, in quella sede, finalmente il Pd avanzerà ufficialmente il nome di Decaro. Giusto? “Decaro non è solo un leader locale del Pd ma anche nazionale”, risponde Desantis. “Ma non è ancora il momento. Dopodiché il nostro partito è arrivato al 34 per cento alle ultime europee, un grandissimo risultato. Noi ci auguriamo di fare un percorso condiviso con gli alleati, così come ancora speriamo si possa fare a Taranto. Ma – conclude Desantis – riteniamo legittimamente che tocchi a noi indicare il nome del candidato per la Puglia”.

Di più su questi argomenti:

Leave a comment

Your email address will not be published.