I dubbi di Macron sul fatto che la Russia attuerà il cessate il fuoco parziale annunciato. Sempre più leader dell’Ue ritengono che l’attuale Amministrazione americana abbia scelto di essere più un avversario che un alleato
Bruxelles. Le decisioni da prendere sull’Ucraina determineranno “l’uscita dallo status di minorità geopolitica” dell’Europa, ha detto oggi Emmanuel Macron al termine della riunione della coalizione dei volenterosi a Parigi. I leader di una trentina di paesi hanno confermato la strategia che il presidente francese sta preparando con il premier britannico, Keir Starmer, di fronte ai negoziati condotti da Donald Trump con Vladimir Putin. “No” alla richiesta della Russia di revocare le sanzioni; “sì” all’invio di soldati di alcuni paesi sul terreno anche senza un “backstop” (rete di sicurezza) americano; aumento dell’aiuto militare all’Ucraina per rafforzarla nei negoziati e dopo un’eventuale pace. Con Trump, l’Europa deve imparare a fare a meno degli Stati Uniti. “Siamo a un momento decisivo della storia” nel quale è necessario “agire totalmente da soli per noi stessi”, ha detto Macron.
Dal vertice della coalizione dei volenterosi non sono arrivati nuovi annunci, se non che saranno Emmanuel Macron e Keir Starmer a “co-pilotare” il gruppo. Il presidente francese e il premier britannico probabilmente rappresenteranno anche l’Europa nei negoziati con Trump e Putin sul futuro dell’Ucraina. Di fatto è quello che stanno già facendo. A Parigi c’è stata una serie di conferme sul lavoro portato avanti da Macron, Starmer e dall’Ue nelle scorse settimane. Nell’immediato “continueremo a sostenere nel breve periodo l’esercito ucraino e il popolo ucraino” per metterli “nelle migliori condizioni possibili per preparare la pace e per evitare il progetto molto chiaro della Russia”, ha detto Macron, dopo aver annunciato aiuti militari per 2 miliardi di euro. L’Unione europea contribuirà con il piano di Kaja Kallas da 5 miliardi di euro per fornire 2 milioni di munizioni e versando in anticipo la sua quota da 18 miliardi di euro del prestito deciso dal G7. Altri paesi hanno moltiplicato gli annunci.
Macron e Starmer, come i dirigenti dell’Ue António Costa e Ursula von der Leyen, hanno cercato di svelare il bluff di Vladimir Putin nei negoziati con Trump. Il suo piano è “far finta di aprire dei negoziati per scoraggiare l’avversario e allo stesso tempo intensificare gli attacchi”, ha spiegato Macron. “Ci sono dubbi sul fatto che la Russia attuerà il cessate il fuoco parziale annunciato”, hanno spiegato fonti dell’Ue. Il presidente francese si è spinto fino a dire che Trump rischia di ritrovarsi “gabbato, tradito” da Putin. La precondizione posta dalla Russia per dare corso al cessate il fuoco sul Mar Nero è stata rigettata. Sarebbe un “errore strategico”, ha detto Costa, il presidente del Consiglio europeo. “Le sanzioni rimangono in vigore”, ha assicurato von der Leyen, la presidente della Commissione. “E’ assolutamente chiaro che la Russia sta cercando di ritardare la pace” e dunque “non è ancora il momento di revocare le sanzioni”, ha detto Starmer.
La riunione di Parigi doveva servire soprattutto a mettere a punto il piano di Macron e Starmer di formare un contingente europeo per proteggere un eventuale accordo di pace e scoraggiare ulteriori aggressioni russe. Il presidente francese ha confermato i contorni di quella che definisce una “forza di rassicurazione”. Non sarà una missione di peacekeeping e resterà lontana dalla linea del fronte. I soldati dei paesi europei che decideranno di partecipare – “non c’è unanimità”, ci saranno solo “alcuni paesi” ha riconosciuto Macron – saranno dispiegati “in alcuni luoghi strategici preidentificati” per dimostrare “un sostegno nella durata, una rassicurazione europea e dissuasione di una potenziale aggressione russa”. Macron ha detto che, secondo il diritto internazionale, la coalizione dei volenterosi non avrà bisogno del consenso della Russia per impegnarsi militarmente in Ucraina. I capi di stato maggiore dell’esercito francese e di quello britannico andranno a Kyiv per discutere con i loro omologhi ucraini il piano per dispiegare la “forza di rassicurazione” che avrà un ruolo di dissuasione da un’eventuale nuova aggressione della Russia.
Più che l’attitudine da tenere nei confronti di Putin, è quella verso Trump che divide gli europei. Sempre più leader dell’Ue ritengono che l’attuale Amministrazione americana abbia scelto di essere più un avversario che un alleato. L’aumento degli aiuti militari a Kyiv dovrebbe servire a mettere Zelensky nella posizione di dire “no” a un accordo imposto da Trump e Putin. Oggi il Financial Times ha pubblicato una nuova versione dell’accordo sui minerali ucraini che gli americani stanno cercando di imporre, ancora più predatoria di quella precedente. Trump potrebbe cercare di ricattare allo stesso modo gli europei, se rifiuteranno di togliere le sanzioni alla Russia. Agli occhi di Macron, rifiutando le condizioni poste da Putin per mettere in atto una tregua limitata sul Mar Nero e decidendo di lanciarsi in una “forza di rassicurazione” sul terreno in Ucraina anche senza il backstop degli Stati Uniti, gli europei possono diventare maggiorenni e liberarsi del tutore americano. Il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha una visione opposta. Dopo la riunione di Parigi, Palazzo Chigi ha fatto sapere che Meloni auspica “il coinvolgimento di una delegazione statunitense al prossimo incontro di coordinamento”. Meloni ha anche confermato che “non è prevista alcuna partecipazione nazionale a una eventuale forza militare sul terreno”.