Dopo Shakespeare decolonizzato, anche il grande fisico sotto accusa: avrebbe beneficiato della schiavitù
Non ci eravamo ancora ripresi dalla “decolonizzazione di Shakespeare”. L’ente di beneficenza responsabile delle proprietà di William Shakespeare, che possiede le sue case e materiali d’archivio, ha deciso di “ripulire” le sue vaste collezioni “dal pensiero anglocentrico e colonialista”. Visto che gli accademici hanno sollevato preoccupazioni sul fatto che venerare il Bardo può promuovere la supremazia bianca, il trust ha accettato di “creare un’esperienza più inclusiva”. Siamo a Stratford-upon-Avon, dove c’è la casa d’infanzia di Shakespeare, il cottage in cui è cresciuta sua moglie, Anne Hathaway, e la casa di famiglia della coppia per diciannove anni. La venerazione di Shakespeare faceva parte di “visioni del mondo bianche anglocentriche, eurocentriche e sempre più ‘incentrate sull’occidente che continuano a fare del male nel mondo di oggi”.
Non ci eravamo ancora ripresi che l’Università di Cambridge è coinvolta in una nuova disputa surreale: il grande Stephen Hawking avrebbe beneficiato della schiavitù. Il Fitzwilliam Museum dell’università sta organizzando una mostra intitolata “Rise Up”. Si afferma che personaggi tra cui George Darwin, figlio di Charles Darwin, sono stati sostenuti da investimenti nella tratta degli schiavi. Anche Hawking ha beneficiato di fondi derivati dalla schiavitù dati a Cambridge due secoli prima della nascita del fisico. Si dice che “gli strumenti finanziari della tratta degli schiavi hanno plasmato la vita intellettuale dell’università sostenendo i matematici e gli scienziati più rinomati del paese”. Affermazioni contestate da importanti storici, tra cui i professori di Cambridge David Abulafia, Lawrence Goldman e Robert Tombs. “Sembra esserci questa incredibile determinazione a offuscare la reputazione di persone di cui siamo orgogliosi, anche quando sono completamente innocenti, come Stephen Hawking”, ha scritto Tombs sul Telegraph. Di questo passo finiremo nel buco nero della stupidità di massa.