La Camera respinge la sfiducia a Nordio su Almasri. Il ministro: “Io attaccato per la riforma della Giustizia”

L’aula della Camera ha respinto la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni (tranne Azione) nei confronti del ministro della Giustizia Carlo Nordio sul caso Almasri. I voti a favore sono stati 119, i contrari 215, nessun astenuto. Il ministro stesso era intervenuto in Aula durante la discussione sulla mozione di sfiducia. Nel suo discorso, Nordio ha respinto con forza le accuse mosse nei suoi confronti, definendole un cahier de doléances che ricorda l’inquisizione”.

“Il mio ruolo non è quello di un semplice passacarte”, ha dichiarato, sottolineando che il lavoro del ministro della Giustizia prevede un’attività istruttoria che coinvolge più organi istituzionali. Per questo ha sostenuto ancora una volta che l’atto della Corte fosse sbagliato: “Il fatto che quel provvedimento fosse sbagliato è stato dimostrato dalla stessa Corte che, dopo sei giorni, ha cambiato completamente il testo”, ha detto, spiegando che con la modifica “ha cambiato l’elemento strutturale che è il tempo del reato commesso, senza il quale l’atto di imputazione è praticamente nullo nel nostro ordinamento, ma credo sia principio comune che non si può sbagliare la data di quando il reato è stato fatto”.

Nordio ha poi attaccato le opposizioni, sostenendo che l’obiettivo delle critiche rivolte a lui è quello di ostacolare la riforma della giustizia ed evidenziando come l’attuale mozione di sfiducia sia “una manovra politica per evitare il cambiamento”.

“La spada della giustizia è un’arma senza elsa e ferisce anche chi la brandeggia in modo improprio”, ha aggiunto, riferendosi ai tentativi di politicizzare questioni giudiziarie.

I partiti di opposizione voteranno tutti la sfiducia, con l’eccezione di Azione di Carlo Calenda che uscirà dall’Aula in protesta, come hanno confermato i deputati nelle dichiarazioni di voto.

Le autorità italiane avevano arrestato il generale libico ricercato per crimini contro l’umanità, ma poi era stato scarcerato per un errore formale, anche perché il ministero della Giustizia non è intervenuto in tempo. La spiegazione del ministro Nordio si è concentrata su questioni formali, sostenendo che l’accusa della Corte penale internazionale non era scritta nel modo corretto. A molti è sembrato che la liberazione di Almasri sia stata una scelta politica, dettata dalla ragione di stato per non complicare i rapporti con la Libia.

La mozione di sfiducia è stata presentata in seguito alla gestione del caso Almasri da parte del ministro della Giustizia, che non è stato chiaro sulle decisioni prese per liberare il generale libico. L’hanno sottoscritta Pd, M5s, Verdi-Sinistra, Italia viva e +Europa: anche in questo caso, solo il partito di Carlo Calenda si è astenuto.

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