Anche Salvini al vertice sull’Ucraina a Palazzo Chigi con Meloni e Tajani

Il leader della Lega incontra la premier insieme al ministro degli Esteri e a quello della Difesa in vista dell’appuntamento di domani all’Eliseo con i volenterosi. “Nessuna partecipazione nazionale a una eventuale forza militare sul terreno”, dice il governo

Nessuna sorpresa. Ha partecipato anche Matteo Salvini al vertice di questa mattina convocato da Giorgia Meloni alla vigilia dell’incontro domani all’Eliseo sulla guerra in Ucraina. All’incontro c’erano anche il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani (in videocollegamento), e il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Secondo ricostruzioni delle ultime ore era stato Antonio Tajani a chiedere alla presidente del Consiglio di invitare Salvini per renderlo partecipe di tutto e per evitare che lui domani se ne esca con qualcosa del tipo è inutile presentarsi alla corte di Macron.

“Nel corso della riunione è stato riaffermato l’impegno alla costruzione, insieme ai partner europei e occidentali e con gli Stati Uniti, di garanzie di sicurezza solide ed efficaci per l’Ucraina che trovino fondamento nel contesto euroatlantico”, si legge in una nota di Palazzo Chigi diffusa nel pomeriggio. L’idea è restare nella cornice dall’articolo 5 del Trattato di Washington, “ipotesi che sta riscontrando sempre più interesse tra i partner internazionali”, dice il governo, che al termine dell’incontro ha ribadito che non è prevista alcuna partecipazione nazionale a una eventuale forza militare sul terreno.

“È stato, infine, affrontato il tema dell’attuazione e del monitoraggio del cessate il fuoco, su cui si sta facendo spazio un possibile ruolo delle Nazioni Unite, che il governo italiano sostiene da tempo”, dice Palazzo Chigi.

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d’autore.

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