Il governo americano ha inserito per sbaglio il direttore dell’Atlantic in una chat segreta sui piani di guerra

Messaggi contro l’Europa ma soprattutto dettagli operativi di imminenti attacchi agli Houti nello Yemen, con informazioni su obiettivi e armi. Trump se ne lava le mani e dice di avere ancora “la massima fiducia nel suo team di sicurezza nazionale”

Il direttore dell’Atlantic, Jeffrey Goldberg ha rivelato di essere stato inserito dal consigliere per la sicurezza nazionale americano Mike Waltz in una chat di gruppo su Signal dove si stava pianificando l’attacco del 15 marzo contro gli Houthi in Yemen. In un articolo pubblicato ieri, Goldberg ha raccontato che in questa chat c’erano anche il segretario alla Difesa Pete Hegseth, il segretario al Tesoro Scott Bessent, il segretario di stato Marco Rubio, il direttore della National intelligence Tulsi Gabbard e quello della Cia John Ratcliffe, il vicepresidente J.D. Vance e altri funzionari della sicurezza nazionale e della Casa Bianca. Nessuno di loro si è accorto della presenza del giornalista nel gruppo.

Il direttore dell’Atlantic racconta che martedì 11 marzo – quattro giorni prima dell’attacco – ha ricevuto da un utente identificato come Michael Waltz una richiesta di collegamento su Signal, un’app di messaggistica crittografata in grado di offrire più privacy di altri servizi simili. Due giorni dopo, giovedì 13, ha ricevuto una notifica: era stato inserito in un gruppo dal nome “Houthi PC small group”. All’inizio, racconta Goldberg, non credeva che le persone nel gruppo fossero quelle reali, e aveva iniziato a discutere insieme ad altri colleghi della possibilità che si trattasse di una campagna di disinformazione di un’intelligence straniera o da un’organizzazione che tentava di mettere in difficoltà e in imbarazzo i giornalisti. Nel suo articolo, è chiaro che i suoi dubbi fossero molteplici, perché non sembrava possibile che i vertici della sicurezza nazionale degli Stati Uniti comunicassero su Signal, tanto più per quanto riguarda piani di guerra imminenti, un tema evidentemente molto delicato. I funzionari dell’Amministrazione Biden hanno spiegato ai gironali americani di avere usato regolarmente Signal per discutere della pianificazione logistica delle riunioni e a volte per comunicare con controparti straniere. Ma usarla per pianificare operazioni militari mette in grave pericolo la sicurezza nazionale.

I dubbi di Goldberg cominciano a diradarsi il giorno successivo, quando il vice presidente americano J.D. Vance rivela alcune sue preoccupazioni sulla politica dei dazi di Trump:

Non sono sicuro che il presidente sia consapevole di quanto ciò sia incoerente con il suo messaggio sull’Europa in questo momento. Rischiamo di assistere a un picco nei prezzi del petrolio. Sono disposto a sostenere il consenso del team e a tenere queste preoccupazioni per me. Ma ci sono forti argomenti per ritardare di un mese, per comunicare perché è importante, vedere come va l’economia, ecc

“Odio dover salvare di nuovo l’Europa”, scrive poi ancora Vance, riguardo agli eventuali vantaggi economici che gli alleati europei trarrebbero dalla protezione delle rotte di navigazione internazionali da parte della marina americana. Il segretario alla Difesa Hegseth scrive: “Condivido pienamente il tuo odio per il parassita europeo. Sono patetici”.

È però il 15 marzo che i messaggi sulla chat diventano tanto interessanti quanto pericolosi. Infatti Hegseth condivide nel gruppo dettagli operativi degli imminenti attacchi agli Houthi nello Yemen, tra cui informazioni su obiettivi e armi che gli Stati Uniti avrebbero schierato. Un attacco che sarebbe avvenuto due ore dopo.

“Non ho mai visto una violazione del genere”, scrive Goldberg. Coordinando operazioni di sicurezza nazionale via Signal, Waltz potrebbe aver violato l’Espionage Act, che regola la gestione delle informazioni sulla “difesa nazionale”, secondo diversi avvocati specializzati nel settore intervistati dal giornalista dell’Atlantic Shane Harris. Waltz potrebbe anche aver violato la legge federale sui registri impostando la cancellazione automatica di alcuni messaggi dopo un certo periodo di tempo.

Trump ha reagito alla notizia dicendo di non saperne nulla. “Non sono un grande fan dell’Atlantic”. Benché ieri il quotidiano statunitense Politico avesse scritto che nell’Amministrazione sono furiosi con Waltz e che in molti chiedono la sua testa, oggi la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha detto che Trump ha ancora “la massima fiducia nel suo team di sicurezza nazionale”. Anche Pete Hegseth ha risposto, dicendo che la storia è falsa e definendo Goldberg un “sedicente giornalista ingannevole e altamente screditato”. Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, Brian Hughes, ha confermato a Goldberg che i messaggi “sembrano essere autentici” e che l’Amministrazione sta “esaminando come un numero di telefono indesiderato sia stato aggiunto alla chat”, per sbaglio.

Il rapporto dell’Atlantic arriva pochi giorni dopo che il Dipartimento della Difesa ha annunciato un’indagine sulle fughe di notizie di informazioni sensibili.

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