L’intelligenza artificiale è una minaccia solo per chi non scommette sulla creatività
Il punto centrale, in fondo, sono i confini: quali sono quelli da superare, quali sono quelli da non superare, quali sono quelli da far combaciare, quali sono quelli inviolabili, quali sono quelli da abbandonare, quali sono quelli da abbattere? La prima settimana del Foglio AI è stata allegra e irresponsabile, spensierata e formidabile, istruttiva e spaventosa, formativa e inquietante, sorprendente ed entusiasmante. Dal Foglio AI abbiamo imparato molto, sospettiamo che il Foglio AI abbia imparato molto da noi, il nostro unico e totalmente non necessario esperimento ha fatto il giro del mondo, e la creazione dei primi quattro numeri ci suggerisce di fare un piccolo bilancio relativo alla nostra esperienza (il primo bilancio del Foglio AI scritto dal Foglio AI lo trovate qui: brividi!).
Innanzitutto il metodo. La nostra giornata, con il Foglio AI, funziona così. Riunione intorno alle dodici. Durante la riunione si discute del Foglio del giorno dopo. Tra le mille idee presentate in riunione, la maggior parte di queste finisce sul Foglio tradizionale, qualcuna sul Foglio artificiale, alcune in entrambe le edizioni, le altre idee vengono messe a terra durante il pomeriggio, la prima pagina viene composta intorno alle 19, alle 19.30 vengono fatte le brevi, alle 20 viene fatta l’AI Version, la rubrica attraverso la quale l’intelligenza artificiale cerca di mostrare un’anima, prendendo in giro tutti coloro che pensano di poter rinunciare nella vita quotidiana, e politica, all’AI, e ogni articolo viene costruito, dalla ciliegina, con questo metodo. Si individua un tema. Si pone una domanda precisa all’AI (usiamo ChatGPT Pro). Si offre all’AI un taglio, una linea editoriale, un’idea intorno alla quale girare. Si chiede di adottare uno stile discorsivo, a volte irriverente, a volte analitico. Si chiede di sviluppare l’articolo in un determinato numero di caratteri, con titolo, sommario, catenaccio. Se l’articolo funziona, lo si mette in pagina. Se l’articolo contiene pochi errori, si lasciano gli errori. Se l’articolo contiene troppi errori, si cambia articolo. Se l’articolo è scritto in modo poco convincente, lo si fa riscrivere (confessiamo: una volta abbiamo chiesto a ChatGPT “scusa, non ti seccare”, quando abbiamo chiesto di riscrivere per la terza volta l’AI Version). Alle 21 si va in stampa.
Ora, impressioni dalla prima settimana. La qualità dell’intelligenza artificiale è superiore a ogni previsione. La scrittura del Foglio AI è macchinosa, ma sa cogliere l’umorismo, sa interpretare lo stile, sa essere autoironica (ogni giorno chiediamo all’AI di ragionare sull’AI anche spiegando quali sono i limiti dell’AI), può essere un’alternativa per gli articoli scritti con il pilota automatico (dunque nessuno di quelli che trovate sul Fogliuzzo) ed è lì, la scrittura del Foglio AI, come un grande acceleratore del nostro futuro, a ricordarci tutto quello che al momento non può essere imitabile da una macchina. La creatività, lo sguardo, le notizie, il racconto, le voci, l’ingegno, l’imprevedibilità.
Il Foglio AI, in questi giorni, ci ha accompagnato in un percorso allegro, spensierato e gioioso all’interno del quale il nostro piccolo mondo, il mondo del giornalismo, è messo alla prova, di fronte a un concorrente reale, in un contesto all’interno del quale le professionalità minacciate dalle innovazioni hanno la possibilità di ragionare sul proprio futuro, sui propri punti di forza, sui propri punti di debolezza, con la consapevolezza che l’intelligenza artificiale può essere una minaccia solo per chi non scommette sulla propria creatività.
Il Foglio AI è scrupoloso, la macchina risponde subito, of course, ma risponde sempre in modo troppo diligente e alla lunga il confine insuperabile, nel rapporto tra intelligenza naturale e artificiale, è che l’esecutore artificiale dice sempre di sì, l’esecutore naturale dice spesso non così, e la creatività in fondo nasce così: discutendo, litigando, confrontandosi, e scegliendo insieme, con uno sguardo complice, quali sono i confini da superare insieme.