Grazie, Gwyneth Paltrow

Durante le riprese di “Marty Supreme”, l’attrice ha allontanato l’intimacy coordinator che doveva vigilare sulla scena di sesso fra lei e Timothée Chalamet. Una scelta che potrebbe insegnare che nell’intimità non si dovrebbe temere l’occhiuta vigilanza esterna, ma dovrebbe bastare la fiducia

Auspicando che legga anche lei il Foglio, voglio cogliere l’occasione per ringraziare qui Gwyneth Paltrow: non per la candela al profumo di vagina né per gli zoccoli pelosi da duecento dollari, bensì per avere allontanato dal set l’intimacy coordinator che doveva vigilare sulla scena di sesso fra lei e Timothée Chalamet. Durante le riprese di “Marty Supreme”, come per qualsiasi altra pellicola hollywoodiana, era infatti prevista la sorveglianza da parte di un garante della pudicizia e del rispetto reciproco, di modo tale che a fine giornata l’attrice non restasse traumatizzata dal nudo amoroso con l’attore né l’attore scioccato dall’amoroso nudo con l’attrice. Timothée Chalamet appartiene a una generazione animata da così tante buone intenzioni da restarne soffocata e rischiare di morire di etica, perciò non ha detto niente; Gwyneth Paltrow, che invece ha cinquant’anni, ha preso in mano la situazione, ha chiesto al partner di fidarsi di lei, gli ha assicurato che lei si fidava di lui e ha invitato l’intimacy coordinator ad andare a farsi un giro.

Ci tengo a ringraziare Gwyneth Paltrow perché io ormai sono troppo vecchio – è rather late for me, come nella poesia di Philip Larkin – ma magari, un domani, i coetanei di Timothée Chalamet potranno sentirsi ispirati dallo stesso coraggio anche fuori dal set e, quando saranno in intimità con qualcuno, ricordarsi che non conta l’occhiuta vigilanza esterna di cui si sentono prede, non servono contratti né carte bollate né trigger warning affissi alla testiera del letto. Dovrebbe bastare la fiducia reciproca con un po’ di buon senso (e, per creare l’atmosfera, una di quelle candele che Gwyneth Paltrow vende sul proprio sito; quanto agli zoccoli pelosi, forse è meglio evitare).

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