Il messaggio di Liliana Segre: “L’odio per chi è diverso dilaga, neanche le istituzioni ne sono immuni”

“Nemmeno gli organismi sovranazionali come l’Onu sembrano capaci di rispondere alle sfide del nostro tempo”, dice la senatrice a vita. Il discorso d’inaugurazione per il Change The World Model United Nations, un forum internazionale a cui partecipano quattromila studenti da tutto il mondo

Liliana Segre inaugura il Change The World Model United Nations (Cwmun), il più grande forum internazionale giovanile, con un messaggio per i giovani leader di domani. L’evento si svolge a New York e coinvolge oltre quattro mila studenti da tutto il mondo che si confronteranno sui grandi temi della politica globale, simulando il funzionamento delle Nazioni Unite e interagendo con leader internazionali, diplomatici, imprenditori e campioni dello sport. Ci saranno anche 1.400 studenti italiani, provenienti da diverse regioni, tra cui Lombardia, Sicilia, Lazio, Campania, Veneto ed Emilia-Romagna.

Care ragazze e cari ragazzi,

sono molto felice di rivolgermi a voi che siete la migliore garanzia per il futuro. Il tempo è una strana variabile, comincia oggi come l’attimo fuggente. Velocissimo. Ecco perché vorrei chiedervi di fermarvi un attimo per ascoltare, in silenzio , i vostri pensieri. Voi che siete i cittadini del mondo dominato dai social, una dimensione sempre più interconnessa, uno spazio in cui vengono condivisi – sarebbe meglio dire esibiti – opinioni, punti di vista, stati d’animo, umori, che sembrano sentimenti e invece nella stragrande maggioranza dei casi sono pulsioni. La pulsione più inquietante e la più radicata nell’animo umano, ha a che fare con l’odio. E io ne sono la testimone vivente, avevo più o meno la vostra età quando ho conosciuto l’odio che si fa sistema, teoria e pratica, dell’uomo contro l’uomo. Uscita per buona sorte dal campo di sterminio di Auschwitz, porto con me quella storia sulla pelle: l’odio inciso. Ecco perché è importante ricordare anche a voi giovani sentinelle della Memoria che la memoria è la funzione del mondo. A voi che avete scelto questo percorso, affinché siate pronti ad indagare le ragioni dell’altro prima di volere affermare le vostre. La buona pratica dell’ascolto che si mescola al dialogo nella diversità resta il miglior strumento di comprensione e di crescita. E’ l’elogio dell’imperfezione tanto caro alla Nostra indimenticata Rita Levi Montalcini.

In un’epoca in cui il mondo sembra spesso diviso da parole di odio è fondamentale che ci fermiamo a riflettere su cosa vogliamo realmente costruire. L’odio non crea mai nulla di buono: è una forza distruttiva che lascia solo macerie, divisioni e sofferenza. Proprio in questo momento di difficoltà voi, le nuove generazioni, avete un’opportunità unica e un’importante responsabilità: quella di rispondere a tutto questo con un linguaggio diverso, con una forza positiva che può cambiare davvero le cose. Ribellatevi all’aggressività e alla violenza che passa attraverso le parole e atterra direttamente dentro le nostre vite. Le parole che scegliamo di pronunciare, le azioni che decidiamo di intraprendere possono trasformare la realtà. Non ci sono muri da alzare, ma ponti da costruire. La nostra forza sta nella capacità di guardare al futuro con speranza e determinazione, di lavorare per la pace, per la solidarietà, per un mondo fatto di comprensione di ciò che è diverso da noi. L’aggressività, la violenza, l’intolleranza, il razzismo, l’antisemitismo, l’odio per chi è diverso dilagano anche nel discorso pubblico. Neanche le grandi istituzioni ne sono immuni, così che addirittura gli organismi sovranazionali come l’Onu sembrano incapaci di rispondere alle sfide del nostro tempo. Eppure io, bisnonna, quando vi guardo, quando vi parlo, vedo e sento la speranza del cambiamento. Voi siete avamposti di pace, nel cuore custodite i semi del bene, del buono. Ciascuno, però, deve farli germogliare in gesti concreti e prese di posizioni precise: contro l’indifferenza e l’intolleranza, che sono l’altra faccia dell’odio. Dovete essere voi i veri protagonisti di questo cambiamento necessario. Non siate spettatori passivi del nostro tempo, perché Voi siete chiamati a scrivere il nostro futuro. Siate ambasciatori d’amore contro l’odio e guardate al presente con il giusto stupore, perché alla fine di ogni notte sorgerà il sole e avrà il vostro sorriso.

Abbiate sempre in mente le parole di Martin Luther King: “Occorre piantare il melo anche sotto le bombe”.

Coraggio ragazze e ragazzi, buon lavoro.

Grazie,

Liliana Segre

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