Trump e Putin parlano al telefono, prima e dopo droni e missili tempestano l’intera Ucraina. Netanyahu ha ribombardato Gaza e reimbarcato Ben Gvir. Erdogan, riaccolto tra gli europei, ha arrestato il suo rivale in capo, inscenando un colpo di stato
Cose così succedono una volta a ogni morte di papa, e nemmeno. L’uomo di Mosca alla Casa Bianca aveva parlato con Putin per più di due ore: devono essersene dette di tutti i colori, a proposito di donne e motori. “Ti ricordi di quella volta all’hotel Ritz Carlton di Mosca?” Sai che risate. In questo contesto, devono aver rifatto il nome di Odessa, mania di donnaioli. Sul resto d’Ucraina si sono sbrigati. Bombardamenti sospesi sulle centrali “e le infrastrutture”. Per il resto, fuoco a libertà. Putin ha chiesto un piccolo favore di dettaglio: smettere di armare e illuminare l’Ucraina con l’intelligence. Me lo tieni fermo mentre lo meno, e gli metti anche una benda sugli occhi. Gran bella telefonata, sarà ricordata più del telegramma di Ems. Gran bella giornata, il martedì 18 marzo 2025, trascorso nella trepidante attesa della telefonata fra i due bellimbusti. Prima e dopo la telefonata, la Russia ha tempestato di droni e missili l’intera Ucraina – ha mandato in fiamme anche la frontiera occidentale di Palanca, per abbaiare alla Moldova. L’Europa dei volenterosi un po’ aspettava un po’ si muoveva, includendo Norvegia e Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda, e un po’ di Giappone, e soprattutto la Turchia, il famoso secondo esercito della Nato. Tutt’attorno un piatto ricco, nessuno avrebbe rinunciato a ficcarcisi.
Netanyahu aveva appena ribombardato Gaza e reimbarcato Ben Gvir. Erdogan, riaccolto alla tavola europea – da quella russa non era mai uscito – aveva una prateria davanti a sé, come dicono. Ha insultato Israele e arrestato Ekrem Imamoglu, il suo rivale in capo. Sono andati di notte in un battaglione di giannizzeri a casa sua, a frugare e ammanettare, però hanno lasciato che indossasse la camicia e si mettesse la cravatta e si riprendesse mentre faceva il nodo – gli avrebbero dato una mano a stringere. Invece che montare colpi di stato finti contro di lui, Erdogan questa volta ha semplicemente inscenato il proprio colpo di stato, e l’ha perfezionato facendo annullare il diploma di laurea di Imamoglu. Tocco d’artista. Il rivale imprigionato e bocciato a scuola, da far invidia al Doge. E’ impero dovunque, tardo, tardissimo impero. Zelensky era andato in Finlandia. Ci pensate, alla Finlandia? C’è una universale comprensione in giro per il desiderio della Russia di non avere la Nato ai propri confini. Finlandia e Russia hanno un confine di 1340 km, si passa su e giù che è un incanto, pattinando sul ghiaccio.
Mentre scrivo, si aspetta, ma poco poco, che si telefonino Trump e Zelensky. Ancora una volta, niente sarà mai più come Prima. Quando è finito, Prima, e dove?