Telefonata Trump-Putin.
“Ciao Donald”
“Ciao Vladimir”
“Allora tutto bene?”
“Sì, tutto a posto”
“Tieniti la Crimea e prenditi il Donbass, più un pezzettino ancora a tua scelta. Però piantate lì di fare la guerra. Quanti chilometri quadrati ha l’Ucraina?”, Trump dice a Putin.
“Ma sarà un 500.000”.
“Beh, dai, prendi un 300.000 ancora”.
“E Zelensky?”
“Eh, Zelensky, niente: deve fare le elezioni. Se viene rieletto rifarà, diciamo, una battaglia campale. Però per adesso fermiamoci così. Tu hai metà Ucraina, le terre rare le tieni tu”.
“E tu, Donald, cosa tieni?”
“No, niente, basta che comprano la Tesla in Russia”.
“Sì sì, no, ti garantisco che compriamo 21 milioni di Tesla”.
“In tutta la Russia?”
“Sì, in tutta la Russia e in Bielorussia, perché quello fa quello che dico io”.
“Ok, allora ciao”.
“Quanto è durata questa telefonata?”
“Un’ora e mezza. Ma tu come mai mi fai la telefonata intanto che sei in strada?”
“Eh sì, perché sto camminando per Washington, perché mi ha detto il cardiologo che devo camminare molto. Infatti sto camminando. Sai che è stata bella questa telefonata?
“Ah, veramente?”
“Eh sì, è stata molto istruttiva. Adesso non ho voluto dire la parola perché ho incrociato una persona. E dice, quello è matto”.
“E quindi, cosa succede?”
“Niente la guerra è finita, dai. Era meglio che non iniziava neanche, perché alla fine siamo tutti costernati da quello che è successo. Però, niente, non vinto nessuno e l’Ucraina passa l’85% alla Russia”.
Purtroppo ha deciso così Trump. Zelenskyy non è a favore però a questo punto ha detto, vabbè, facciamo un attimo una pausa. Cessate il fuoco di 30 giorni poi vediamo.
“E per quanto riguarda Sebastopoli…”
“Sebastopoli? No, beh, quello lì non lo so.
“Odessa?”
“Odessa rimane all’Ucraina, eh. O vuoi farla passare alla Russia? Ma sì, dai, diamo anche Odessa alla Russia”.
“Va bene, ciao, ci vediamo domani”.
“Ci vediamo… ci sentiamo domani! Oh, possiamo anche vederci, eh. Tanto con gli aerei… Ma sì, dai, vediamoci. Dove?”
“A Yalta”
“A Yalta?”
“Eh sì, perché dobbiamo cambiare tutte le sfere di influenza che avevano fatte i nostri vecchi. Cioè ormai Churchill, Stalin e Roosevelt hanno fatto il loro tempo, eh sono passati più di 80 anni. Dobbiamo rifare, ridisegnare le sfere di influenza del mondo. Anche l’Italia passa sotto la Russia. Sì, questo te lo consiglio”, dice Trump a Putin.
“E quando è che passa?”
“Già da domani”
“Ah, va bene, niente, dai, allora a domani, ciao”.