Il problema è capire cosa sia la scrittura

Un concorso letterario bandisce i testi composti con l’AI. Ma scrivere con ChatGPT non è per nulla automatico: servono prompt dettagliati, sfumature e sensibilità. Non sempre presenti in chi usa ancora piuma d’oca e pergamena

Mi danno il volantino di un concorso letterario per aspiranti scrittori, con l’avvertenza: non si accettano testi composti con l’IA. Nella sua umbertina perentorietà, il monito introduce una discriminante che diventerà sempre più decisiva per comprendere cosa sia la scrittura e cosa faccia uno scrittore. Non conosco i giurati, ma li presumo affezionati all’idea di scrittura come ispirazione: idea perniciosissima, che ha incoraggiato poeti, narratori che indulgono a descrizioni liriche, cavillosi intimisti, autori di dialoghi in cui ci si scambia battute che sembrano tratte dal verbale di un brigadiere; idea che svaluta il concetto di scrittura come tecnica e l’accessoria conseguenza che, per scrivere, si debba anzitutto sapere scrivere. Il problema, ecco, è capire cosa sia la scrittura.

La concezione romantica è che ci si sieda dinanzi al camino e, con piuma d’oca, si verghi su pergamena ciò che viene dettato dal cuore. La concezione più professionale, cinica e oramai industrializzata, è che invece la scrittura sia riordino di materiale che cresce e si ridispone di stesura in stesura. Nel primo caso, l’IA è del tutto inutile: si limiterà a riprodurre la paccottiglia sentimentale che molti scrittori dilettanti credono essere la “vera” scrittura e, così facendo, si comporterà come qualsiasi letterato semi-alfabetizzato, senza fornire nessun valore aggiunto. Nel secondo caso, l’IA è uno strumento che media fra una sorgente, il cervello dell’autore, e una foce, l’occhio dell’autore che approva l’ultima revisione.

Anche con l’IA bisogna saper scrivere. Non basta dire a ChatGPT: “Scrivi un giallo su un cane” perché se ne esca con Il mastino dei Baskerville; sono necessari dei prompt dettagliati, sulle cui sfumature si gioca tutta la qualità del testo, e una sensibilità certosina nella revisione del grezzo. La scrittura tramite IA non è per nulla automatica; destruttura anzi le fasi della scrittura e consente di intervenire soltanto all’autore che capisce come funzionano. Ho perso il volantino, quindi non posso contattare la giuria, ma vorrei suggerire che il prossimo concorso venga bandito solo per testi composti con l’AI: allora si capirebbe chi sa scrivere davvero.

Di più su questi argomenti:

Leave a comment

Your email address will not be published.