Per il Pd, le parole di Delmastro “demoliscono la riforma Nordio e rivelano una crisi irreparabile nei rapporti con il ministro. Non dovrebbe restare un minuto di più”. Italia viva: “Ha di fatto sfiduciato il proprio ministro: chi se ne va per primo?”
Dopo le dichiarazioni rese al Foglio, in cui il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro ha bocciato la riforma della magistratura, l’opposizione va all’attacco: “Si dimetta”.
“Delmastro non doveva essere nominato sottosegretario alla Giustizia. Non era all’altezza. E lo hanno confermato questi oltre due anni a Via Arenula, in cui ha operato con scarsissimo senso dello Stato, con una visione lontana dai principi costituzionali. Ma quanto uscito stamattina sul Foglio, quelle dichiarazioni che demoliscono la cosiddetta riforma Nordio sulla giustizia e la separazione delle carriere rivelano una crisi irreparabile nei rapporti con il ministro. Il quale farebbe un gesto di dignità se se ne andasse. Ma in ogni caso Delmastro non dovrebbe restare un minuto di più. Per un minimo di decoro“, scrive in una nota il Pd, firmata dalla responsabile nazionale Giustizia, Debora Serracchiani, insieme a Federico Gianassi, Alfredo Bazoli e Walter Verini.
“E così la tanto strombazzata riforma della magistratura del ministro Nordio riceve dal suo sottosegretario, Delmastro, una decisa bocciatura”, scrive su X la vicepresidente della Camera, Anna Ascani (Pd). “Siamo oltre la crisi interna, siamo allo svilimento delle istituzioni. Le dimissioni sono doverose. Di uno dei due. O di entrambi”, conclude.
Nella stessa direzione vanno anche le richieste di Italia viva. “Oggi il sottosegretario alla Giustizia, Delmastro, dice a ‘Il Foglio’ che la riforma della giustizia presentata dal ministro della Giustizia, Nordio, fa schifo. Stesso governo, stesso partito, stesso palazzo, eppure dicono l’uno il contrario dell’altro. Tutto bellissimo, davvero”, scrive su X il leader di Italia viva, Matteo Renzi. “La domanda è: che fa oggi la Meloni? Fa dimettere il ministro della Giustizia Nordio, che ha fatto la riforma, o il sottosegretario Delmastro, che dice che la riforma fa schifo? Attendiamo una risposta da Giorgia appena esce dal letargo”.
“L’autonomia differenziata seppellita dalla Corte Costituzionale e finita negli archivi; il premierato dentro la palude degli scontri in maggioranza sulla legge elettorale; oggi il sottosegretario Delmastro affossa anche il terzo pilastro della ‘blockchain’ delle riforme della destra, quella sulla separazione delle carriere”, scrive sui social il senatore Enrico Borghi, vicepresidente di Italia Viva. “Quelle che dovevano essere le madri di tutte le battaglie stanno diventando l’esempio della sterilità e dell’incapacità politica ed istituzionale del governo Meloni e della sua maggioranza”.
“Le incredibili parole di Delmastro sulla riforma della giustizia voluta dal suo ministro Nordio rendono politicamente impossibile la permanenza di entrambi in via Arenula: chi se ne va per primo dei due?“, dice Raffaella Paita, capogruppo di Iv al Senato. “Il sottosegretario ha di fatto sfiduciato il proprio ministro e demolito il suo più importante obiettivo parlamentare. È evidente che in questo modo non ha solo calpestato le più elementari regole della grammatica politica ma anche compromesso le possibilità di una collaborazione tra i due. Dunque, o se ne va Nordio, o se ne va Delmastro. Meloni sotto quale giacca sei nascosta?”.
Per Avs, la posizione di Delmastro rappresenta “una vera e propria sfiducia di fatto a Nordio, dell’uomo punta di FdI al ministero della Giustizia. Quella sulla giustizia è l’ennesima divisione del centrodestra”, fa sapere il capogruppo Giuseppe De Cristoforo. “Fratelli d’Italia scarica il ministro Nordio o Delmastro, visti i suoi guai giudiziari in corso, cerca di ingraziarsi i giudici?”.
“Che l’intento del governo fosse quello di collocare i pubblici ministeri in qualche modo sotto le direttive della politica lo avevano già confessato il ministro Nordio, in molte occasioni, e i capigruppo della Lega e di Fdi Molinari e Malan. Oggi sulle pagine de Il Foglio arriva l’ammissione limpida e argomentata del sottosegretario Delmastro”, afferma il M5s. “Immaginiamo che oggi arriverà un goffa smentita ma la verità ormai l’hanno capita tutti”.
A questo punto “invitiamo il deputato di Fratelli d’Italia e sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro delle Vedove, a votare con noi la mozione di sfiducia al ministro della Giustizia Carlo Nordio visto che lo ha del tutto sconfessato e delegittimato”. Lo ha detto la capogruppo del Movimento cinque stelle (M5s) in commissione Giustizia alla Camera, Valentina D’Orso. “Dopo l’esposizione fatta oggi sul ‘Foglio’ del suo reale pensiero sulla separazione delle carriere – ha aggiunto, e cioe’ – ha spiegato – che e’ un provvedimento tutto sbagliato che inevitabilmente cancellera’ l’autonomia e l’indipendenza della magistratura e la collochera’ sotto i comandi della politica, la coerenza gli impone una totale presa di distanza dal ministro che rivendica con orgoglio la paternita’ della contro-riforma della Giustizia”, ha concluso D’Orso.
Sempre tra i grillini si espone anche la senatrice Alessandra Maiorino, vicepresidente del gruppo M5s al Senato e capogruppo in commissione Affari costituzionali. “Dopo le incredibili parole del sottosegretario Delmastro che abbiamo letto sul quotidiano ‘Il Foglio’, governo e maggioranza devono immediatamente fermare l’esame del disegno di legge sulla separazione delle carriere in Commissione al Senato”, afferma in una nota. “Il sottosegretario alla Giustizia ha totalmente smentito e delegittimato il progetto presentato dal suo ministro Nordio e che lo stesso Delmastro ha sempre elogiato pubblicamente, evidentemente mentendo e per pura propaganda nonché per tornaconto politico. D’altra parte mi sento di dover dare pienamente ragione a Delmastro che in uno slancio di sincerità ha ammesso che con la separazione delle carriere le procure non potranno che finire sotto le direttive e i desiderata della politica e in particolare del governo di turno, demolendo cosi’ la separazione dei poteri. Apprezzata questa parentesi di sincerità – conclude -, chiediamo al governo un sussulto di dignità e decenza, oltre che di amore per la famosa nazione di cui tanto si riempiono la bocca: fermi quel disegno di legge che demolirebbe la giustizia italiana, come dice anche Delmastro”.