Secondo Avs, la notizia della Tesla è un complotto: “Noi scomodi” (ma non sui sedili). Il precedente della ex sindaca di Roma
E’ un complotto al litio. Diciamolo. Ha ragione il compagno senatore Peppe De Cristofaro di Avs. Noi la pensiamo esattamente come lui. Sentite cosa scrive su Facebook: “Ma possibile che a nessuno suoni strano che la notizia della Tesla che la deputata di Avs Elisabetta Piccolotti ha acquistato in leasing e possiede da qualche anno – e con la quale ha attraversato mezza Italia per andare a fare iniziative, risparmiando sulla benzina e assorbendo così parte del costo delle rate, senza inquinare troppo il pianeta – esca giusto adesso?”. Ecco. Ce lo chiediamo anche noi: ma è possibile?
E’ chiaro che qui non si discute di una Tesla silenziosa come un sussurro e costosa come un capriccio. Qui si smaschera il Grande Disegno Oscuro contro l’on. Piccolotti che a bordo della sua auto elettrica sfida la politica, il vento e i benzinai. Spiega infatti De Cristofaro, uno cui la logica deduttiva non fa difetto: “Il tutto, guarda caso, proprio mentre Avs in Europa vota contro il piano di riarmo voluto dalla von der Leyen”. Guarda caso. Sarà un caso? Non lo è. Qui si disvela l’inesorabile congiura dei poteri forti. Questa è la vendetta di von der Leyen. Va detto. Non è che Piccolotti abbia semplicemente comprato un’auto di Elon Musk e qualcuno l’abbia notato visto che ci gira per il centro di Roma. No. E’ Ursula, crediamo noi. Sì, proprio lei. Facciamo nomi e cognomi. Basta reticenze. E’ stata la presidente della Commissione europea. Ella, tra un riarmo e un altro, s’è messa a spulciare i contratti d’autonoleggio. Poi, come ben dice il senatore De Cristofaro, che da oggi è il nostro beniamino, è partito l’attacco concentrico “dei soliti noti della carta stampata”. Insomma quelli che “costruiscono le carriere al servizio del potere”. Ora basta. Qua c’è un piano orchestrato con la precisione di un orologio svizzero (attenzione: a carica meccanica non al quarzo). Un complotto ordito al solo scopo di stroncare sul nascere le gesta di chi acquista delle Tesla col sudore del leasing e ci attraversa l’Italia come un apostolo verde. Questo è un martirio a rate bimestrali e con anticipo zero. Sia chiaro. Al punto che ci torna alla mente la sindaca di Roma Virginia Raggi, quando giustamente denunciava il complotto dei frigoriferi abbandonati a bordo strada: c’erano oscuri personaggi a quei tempi che nella città piena di monnezza andavano proprio a scaricarli accanto ai cassonetti, quei “frighi”. Lo facevano apposta. Per colpire lei, Virginia.
Ecco. Piccolotti come Raggi. L’orrore si ripete. Il compagno De Cristofaro infatti ci invita a “capire che quando sei scomodo tutti i mezzi, anche quelli più infami sono leciti”. Verissimo. Ha ragione, lo ripetiamo. E non si dica che l’unica cosa scomoda in Avs, o a casa Piccolotti-Fratoianni, sono i sedili della Tesla dopo un viaggio Roma Milano. Questo sarebbe inaccettabile. Lo ha detto ieri la stessa on. Piccolotti all’Ansa: “Sono scomoda”. Compagni, questa è la macchina del fango. Non è mica la macchina del ridicolo (con ricarica veloce).