Roma non è Berlino: la metro non aprirà la notte

Nonostante diverse proposte, per adesso dall’assessorato alla Mobilità escludono questa ipotesi anche solo nei fine settimana

Tenere aperta la metropolitana la notte nei fine settimana? La proposta torna ciclicamente. Con ancora più forza oggi dopo che, dopo oltre due anni, sono parzialmente terminati i lavori di ammodernamento dell’infrastruttura sulla linea A che per lungo tempo ha costretto i romani a poter usufruire del trasporto underground della linea rossa solo fino alle 21.30. Insomma, finito l’ammodernamento è tempo di un’innovazione? E d’altronde in mezza Europa funziona già così. A Berlino la U-Bahn resta aperta h24 sia il venerdì, sia il sabato, mentre durante i giorni feriali chiude solo tre ore e mezza tra l’una di notte e le 4.30 del mattino. Lo stesso accade a Londra dove cinque delle principali linee diventano Night Tube, garantendo nei fine settimana un servizio h 24. In Italia le cose vanno diversamente. Nella capitale il servizio termina alle 23.30 nei giorni feriali e due ore più tardi il venerdì e il sabato. Anche a Milano le cose non vanno molto meglio, con chiusure a mezzanotte o mezzanotte e mezza – dipende dalle linee – tutti i giorni, fine settimana compresi.


Anche per questo gli ultimi a presentare una proposta per adeguare il servizio della metropolitana capitolino a quello delle altre capitali europee sono stati i Giovani democratici, la giovanile del Pd, il partito del sindaco Roberto Gualtieri. In particolare un gruppo di combattivi giovani consiglieri municipali: Federica Serratore (II Municipio), Nastassja Habdank e Roberto Casamento (III Municipio), Rosa Ferraro e Fabrizio Grant (VII Municipio), Margerita Weylam e Raffaele Biondo (X Municipio). La loro proposta prevede di tenere le metro A, B, B1 e C aperte per tutto il giorno sia il venerdì sia il sabato, con treni che però la notte avrebbero una frequenza minore: una vettura ogni 20 minuti. Spulciando il contratto di servizio tra il comune e Atac i Gd hanno constatato che il costo km per vettura previsto dall’accordo tra la municipalizzata dei trasporti e Roma Capitale è di 16,55 euro. Applicando questo prezzo ai chilometri percorsi dai treni che servirebbero a garantire il servizio per tutti i 104 venerdì e sabato che ci sono in un anno si arriva a un costo stimato di 2,5 milioni, meno dello 0,5 per cento dei 574 milioni previsti dal contratto di servizio. Insomma, la cosa, dicono, si potrebbe fare. Ma, nonostante l’interesse dei romani verso questa proposta, l’apertura notturna della metro sembra destinata a rimanere un sogno.


Dall’assessorato e dal dipartimento Mobilità infatti spiegano che la stima dei costi fatta dai Gd non è proprio puntuale. Per le aperture notturne, dicono, servirebbero molti più soldi. Una stima precisa non esiste, ma dal Dipartimento spiegano al Foglio che i costi non sarebbero solo quelli previsti normalmente dal contratto di servizio per i chilometri percorsi, ma tutti quelli, fissi, che servirebbero per garantire l’apertura delle stazioni, degli impianti di sicurezza, della centrale operativa, dei sistemi di videosorveglianza. Oltre alla reperibilità delle squadre di soccorso anche durante la notte. Insomma, far girare un treno della metro, a differenza di un autobus, non prevede solo trovare chi potrebbe guidarlo. Secondo una stima ufficiosa data al Foglio da alcune fonti del Dipartimento il costo di un’ora di servizio della metropolitana capitolina è di circa 65 mila euro l’ora. Dunque con quattro ore di apertura in più – dall’una e trenta alle 5 e 30 del mattino – per 52 venerdì e sabato che ci sono in un anno, il costo della metro notturna sarebbe di circa 27 milioni di euro, un ordine di grandezza in più rispetto alla stima fatta dai Gd.



Ma non è solo una questione economica. Il vero problema sembra legato al personale. Spiegano fonti del dipartimento Mobilità: “Premessa la questione dei costi e anche alcune problematiche tecniche che andrebbero superate, il vero nodo sarebbe quello di reperire il personale. Già non vengono al lavoro di giorno, figuriamoci di notte”. Servirà un bonus?

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