I comitati manifestano contro l’opera da 600 milioni, con oltre mille posti barca e un molo per le navi da crociera. Il sindaco Baccini: “Una manna per l’economia del mare”
Un telo da mare sull’asfalto, spiaggine senza spiaggia sotto. In 300 si sono dati appuntamento domenica mattina sotto il vecchio faro di Fiumicino dopo che poche notti prima è stata installata una barriera di cemento lungo la spiaggia. Lo spazio delimitato non è più pubblico dal 2022, da quando la Fiumicino Waterfront – controllata dal colosso americano delle crociere Royal Caribbean – ha acquistato il terreno circostante il faro per oltre 11 milioni di euro.
Da Miami a Fiumicino. Non per stare ammollo a Coccia di Morto ma per realizzare un porto turistico che il comune aspetta ormai da 15 anni. L’opera però è mal vista da diversi residenti riuniti nel Comitato Tavoli del Porto. Oltre al suo impatto ambientale, si teme che i muri siano il preludio di un cantiere, nonostante il progetto ancora non abbia completato l’iter di autorizzazioni necessario. “Non è mica il muro di Berlino” dice al Foglio Mario Baccini, sindaco di Fiumicino. “E’ un muretto con sopra una rete” che serve a circoscrivere un’area demaniale che “per legge e per buon senso va delimitata. I titolari dell’area in concessione hanno il pieno diritto di recintarla”.
Gli intoppi però ci sono sempre stati. Iniziative Portuali, il consorzio che per primo ha ottenuto la concessione, nel 2010 ha iniziato i lavori per quello che si sarebbe dovuto chiamare “Porto della Concordia”. Tempo due anni e già tutto viene sigillato dallo scotch della Finanza a causa di un’inchiesta che coinvolge Francesco Bellavista Caltagirone, responsabile del progetto e indagato per frode e riciclaggio. Accuse non sussistenti per il perito del tribunale sentito nel 2015, ma i cantieri rimangono fermi. Fino a oggi, con Royal Caribbean che intende realizzare un porto di oltre mille posti barca e un molo per le navi da crociera. Valore complessivo dell’investimento, tutto privato: 600 milioni di euro.
“L’opera per noi è fondamentale”, spiega il primo cittadino: “Riqualifica un’area degradata e rimette in moto le sinergie con il comparto agricolo, turistico e nautico. Attrarrà investimenti importanti, ricreando l’indotto dell’economia del mare”. Dello stesso avviso Confesercenti, Coldiretti e Federalberghi, che hanno benedetto il progetto come “strategico” per la crescita del territorio.
L’importanza è tale da convincere anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a inserirlo nella lista delle opere per il Giubileo. Ma è difficile che il primo ormeggio si veda entro il 2026. Il via libera dal ministero dell’Ambiente è arrivato solo a gennaio. Qualche giorno dopo è intervenuta l’Antitrust, suggerendo al comune di mettere a gara la concessione dell’area, riducendone la durata da 90 a 40 anni.
All’appello manca ancora il parere del ministero della Cultura. Più che un ritardo, per Baccini è un “vuoto”. Dato che il Mic “non è in linea con i regolamenti interni, perché questa è un’opera del decreto giubilare e ha dei tempi prestabiliti”, pur rientrando fra i progetti differibili, realizzabili anche dopo il Giubileo. “Spero che il parere arrivi presto, positivo o negativo che sia”, è l’auspicio del sindaco.
La lentezza delle autorizzazioni non è l’unico ostacolo. “Il progetto subisce anche l’ostruzionismo delle altre città, che vedono questo porto come concorrente” dice il sindaco, che parla di “un’intelligence industriale contro l’opera”. La competizione sarebbe sofferta prima di tutto dal porto di Civitavecchia, distante meno di un’ora di macchina e crocevia fondamentale per turismo e commercio. “La stessa amministrazione comunale ogni giorno pone critiche abbastanza palesi nei confronti dell’opera – afferma Baccini – e ci sono molti amministratori, anche a livello regionale, che probabilmente hanno più interessi su Civitavecchia che su Fiumicino”.
Le mobilitazioni contro il porto intanto vanno avanti. E raccolgono l’appoggio politico di M5s e Pd. “Io li ringrazio tutti perché le proteste sono servite a migliorare il progetto”, spiega il sindaco, “abbiamo fatto nostre molte critiche, altre erano fatte solo per farci perdere tempo. Ma fa parte del gioco”.