Prodi si smarca dalla linea Schlein: “Il riarmo Ue è necessario”

“Gli 800 miliardi? Sono una tappa per arrivare alla difesa comune”. Anche l’ex premier, dopo Gentiloni, dissente dalla segretaria

Romano Prodi sul riarmo europeo la pensa in maniera diversa dalla segretaria del Pd Elly Schlein. “Gli 800 miliardi per il riarmo? Sono una tappa per arrivare alla difesa comune“, ha detto l’ex premier. O almeno è quel che si augura, “perché sono anni che la predico”, anche se spesso prevalgono i nazionalismi, “uno con l’arma nucleare e l’altro no, uno con certe posizioni politiche e l’altro no, uno ha delle ex colonie a cui riferisce e l’altro no. Quindi il riarmo è un passo verso l’andare insieme”, ha aggiunto l’ex leader dell’Unione. Posizioni in constrato con quelle di Schlein, che settimana scorsa ha schierato il suo partito distante dalla linea del Pse, che il piano von der Leyen lo sostiene eccome.

Nella sua ospitata a Che tempo che Fa, Prodi ha spiegato il suo pensiero. “È necessario andare verso questa direzione”, quella della difesa comune, “perché quando è cominciata la guerra d’Ucraina, la prima cosa a cui ho pensato è stata: ‘Se avessimo avuto l’esercito europeo, Putin non avrebbe attaccato l’Ucraina‘. Invece l’ha fatto perché ci pensava divisi, poi noi siamo stati uniti dagli americani”, Ora però, ha argomentato l’ex premier, gli americani fanno per conto loro ed è per questo che bisogna arrivare all’esercito europeo.

La distanza con Schlein, quindi, è sull’utilità di arrivare all’obiettivo della difesa comune attraverso questo primo passo. “Si comincia con l’armamento e facciamo intanto questo ma poi bisogna andare avanti, perché non vorrei che succedesse come quando io ho fatto l’allargamento, che dicevano ‘Poi si complica tutto con tanti Paesi, però ci impegniamo a cambiare tutte le regole istituzionali’ e poi non l’hanno fatto. Ora si deve cominciare subito a fare con quello che si può fare oggi, ma bisogna mettere subito in cantiere un esercito comune, con un comando comune che coordina tutto…che questa è la necessità. Che sia della NATO, quindi come una forza della NATO, o che sia fuori lo vedranno le circostanze, intanto però cominciamo a metterci assieme“. Parole che seguono quelle dell’ex commissario europeo Palo Gentiloni, che pure aveva espresso parere favorevole al piano von der Leyen. E di Arturo Parisi, ex ministro della Difesa e ideologo dell’Ulivo, che proprio al Foglio aveva detto: “Schlein sull’Ucraina sia chiara. Ha dimenticato le parole di Mattarella”.

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