La Serie A è come quello che faceva il palo nella banda dell’Ortiga

La credibilità della candidatura alla scudetto della Juventus è stata affondata dall’Atalanta. Tra Inter e bergamaschi ci sono tre punti e il Napoli di mezzo

La Serie A in fondo non è diversa dal tizio che faceva il palo nella banda dell’Ortiga che cantava Enzo Jannacci, quello che “era fisso che scrutava nella notte / Ha visto nulla, ma in compens l’ha sentii nient”. Sa fregarsene dei tentativi di farla diventare qualcosa diversa da quella che è, ossia un campionato dove l’Inter ha la facoltà di perdere un titolo che non può non vincere, ma che Napoli e Atalanta possono provare a vincere.

Perché la Juventus può pure centrare un po’ di vittorie di fila, ma rimane pur sempre una squadra che ogni tanto, insomma troppo spesso, si dimentica di scendere in campo e allo Stadium si fa prendere a pallate dai bergamaschi, che hanno vinto sì 0-4, ma solo grazie alle paratone di Michele Di Gregorio.

Inter, Napoli e Atalanta sono avanti a tutte le altre squadre e in tre punti: nerazzurri di Milano a 61, azzurri a 60, nerazzurri di Bergamo a 59. Ocio però che tanto equilibrio si basa forse più sulle disattenzioni che sui meriti, sulle occasioni sprecate, a targhe alterne, dalle tre.

Mancanze che tutto sommato riescono a dare un senso anche a partite senza senso. Perché il Monza davanti di due gol a San Siro sembrava qualcosa di assurdo che però l’Inter ha reso possibile grazie a una supponenza al limite del fastidioso. Fortuna per la squadra di Simone Inzaghi è che i brianzoli sono più fragili di un vaso di coccio tenuto assieme dallo scotch. Ocio però che l’Inter è l’unica delle tre che dà l’impressione di poter fare ciò che vuole quando vuole. Il fatto che non lo voglia sempre, spesso, fa capire però che qualcosa nella Milano nerazzurra è cambiato: quando inizia ad apparire l’appagamento vuol dire che c’è qualcosa da modificare e in modo radicale.


Questa è Ocio però, la rubrica di Giovanni Battistuzzi sul campionato di calcio italiano, un piccolo breviario per evitare di prendere troppo sul serio la giornata di Serie A appena giocata


Ha rimontato l’Inter, ha rimontato il Milan. I rossoneri stavano perdendo per 2-0 al Via del Mare contro il Lecce. Sembrava l’ennesima figuraccia di una stagione al limite dell’impresentabile. Non lo è stata solo per un’esplosione di orgoglio, tanto casuale quanto inaspettato. Ocio però che le rimonte non sembrano essere mai davvero serie in questa Serie A, quindi vanno messi da parte i facili entusiasmi.

Va così ovunque, tranne che a Roma, dove Claudio Ranieri, da persona intelligente qual è, ha capito che in fondo Daniele De Rossi non aveva fatto così male, è riuscito a pensionare l’abbaglio Ivan Juric, le cavolate fatte dalla società, e ha ripreso da dove DDR era stato interrotto. Non male che ci siano in giro ancora allenatori come Claudio Ranieri, allenatori capaci di essere allenatori e non guru pronti a propagandare idee del tutto inutili e non richieste sul calcio.

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