In Romania rigettata la candidatura presidenziale del favorito filo russo Georgescu

La commissione elettorale rumena ha confermato la decisione presa dopo le elezioni del 24 novembre, a causa delle ingerenze russe sul voto. “Un colpo diretto al cuore della democrazia mondiale”, ha commentato lo stesso Georgescu

La commissione elettorale rumena ieri ha confermato di aver respinto la candidatura per le elezioni presidenziali di maggio del leader di estrema destra, Calin Georgescu, grande favorito dei sondaggi. La decisione si basa sulla decisione della Corte costituzionale di annullare il primo turno le elezioni presidenziali del 24 novembre, dopo le rivelazioni su una campagna orchestrata dalla Russia per sostenere Georgescu.


Sono David Carretta e questa è un estratto della newsletter Europa Ore 7 di lunedì 24 febbraio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo. Se vuoi riceverla ogni lunedì mattina alle 7 puoi iscriverti qui


Emerso dal nulla, il candidato di estrema destra era arrivato in testa con il 23 per cento dei voti. “Un colpo diretto al cuore della democrazia mondiale!”, ha reagito Georgescu su X: “L’Europa ora è una dittatura, la Romania è sotto la tirannia!”. Elon Musk, miliardario e consigliere di Trump, ha definito la decisione come “folle”. Diverse centinaia di sostenitori si sono radunati davanti alla sede della commissione elettorale cercando di prenderla d’assalto.

Il 26 febbraio Georgescu è stato incriminato per false dichiarazioni e incitamento a turbare l’ordine costituzionale.

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