“L’Europa è sembrata in grado solo di rifornire di armi l’Ucraina”, oltre che “incapace di iniziativa e creatività diplomatica”. Guai seri e un isolamento dalle conseguenze impronosticabili
La Santa Sede fa sentire con forza la propria voce rispetto agli sviluppi in politica internazionale ed esprime contrarietà al piano “Rearm Europe” presentato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “L’Europa – si legge in un editoriale apparso in prima pagina sull’Osservatore Romano e su tutti gli altri media vaticani – negli ultimi tre anni si è purtroppo dimostrata anch’essa incapace di iniziativa e creatività diplomatica. E’ sembrata in grado soltanto di rifornire di armi l’Ucraina ingiustamente aggredita dalle truppe russe, ma non di proporre e perseguire, al contempo, concrete vie negoziali per mettere fine al sanguinoso conflitto. E ora si prepara a investire, sulla scia di analoghe iniziative prese da altre potenze mondiali, la cifra esorbitante di 800 miliardi in armi”.
“Li investe per gonfiare gli arsenali e dunque le tasche dei fabbricanti di morte, nonostante già oggi la spesa militare dei paesi dell’Unione superi quella della Federazione russa. E’ davvero questa la via da seguire per assicurare un futuro di pace e prosperità al Vecchio continente e al mondo intero?”. Parole non certo diplomatiche, ma che riassumono quanto Francesco ha detto a più riprese negli ultimi anni, anche quando a Budapest non risparmiò critiche all’Unione europea: “Sembra essersi disgregato negli animi l’entusiasmo di edificare una comunità delle nazioni pacifica e stabile, mentre si marcano le zone, si segnano le differenze, tornano a ruggire i nazionalismi e si esasperano giudizi e toni nei confronti degli altri”. Il contesto è complesso anche per la Santa Sede: priva di una sponda di confronto a Washington (la Lettera di febbraio all’episcopato americano chiamato a “resistere” a Trump non aiuta), non vede interlocutori seri neppure in Europa. Un guaio serio, un isolamento dalle conseguenze impronosticabili.