Speakeasy Al Trumpone

Nel mondo da ubriachi che ci si apparecchia, la nuova guerra del proibizionismo tra Stati Uniti e Canada tiene davvero allegri

Nel mondo da ubriachi che ci si apparecchia, e ovviamente diciamo da ubriachi perché “sempre allegri bisogna stare, che il nostro piangere fa male al re”, un mondo così travolto dalle sue derive impensabili dove persino Antonio “S” Scurati è arrivato a scoprire, bontà sua, ciò che i neocon persino di casa nostra avevano scoperto da trent’anni, e cioè che l’Europa è diventata landa di arrendevole e incapace pacifintismo, in questo mondo sbronzo insomma la nuova guerra del proibizionismo tra Stati Uniti e Canada tiene davvero allegri.

Il Canada ha sparato il suo missile nella guerra dei dazi, e molti governatori hanno messo al bando whisky, bourbon e liquori yankee, finora molto apprezzati nelle terre del freddo: “Un enorme colpo per i produttori americani”. E ci si ricorda quando invece la guerra era al contrario, quando durante il Proibizionismo erano i contrabbandieri dalle camionabili del Canada o sui battelli, spesso amici del papà di JFK, tra l’altro, a rifornire di alcol gli speakeasy di Al Capone. Chissà che farà ora, con tutte quelle scorte da smaltire, il vecchio Al Trumpone.

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  • Maurizio Crippa
  • “Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini”

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