Intitolato a Laura Bassi Veratti, fisica insigne, prima professoressa universitaria in Italia e in Europa, un convoglio alta velocità Italo. Ne seguiranno altri. Insieme al supporto al progetto “Donne nelle STEM” del “Foglio della Moda”
Visto che non si è ancora riusciti a far riscrivere i libri di testo in uso presso le scuole primarie e secondarie inferiori, fermi a locuzioni e situazioni da Italietta povera e non troppo bella, ma soprattutto sessista, il genere la “mamma-cucina-mentre-papà-legge-il-giornale”, per dare a una società paritetica qualche chance vera, e alle bambine dei modelli di ruolo ai quali ispirarsi, si parte dai treni, anzi dai treni Italo, e da un importante supporto al progetto “Donne nelle STEM” lanciato lo scorso anno dal “Foglio della Moda”, che sostiene con premi di laurea e Borse di studio presso Università Bicocca e Università Bocconi il percorso delle studentesse meritevoli nelle discipline scientifiche.
E’ intitolato infatti a Laura Bassi Veratti (Bologna, 1711 – 1778), la prima professoressa universitaria italiana e la prima donna in Europa ad ottenere un insegnamento in Fisica, presso l’Università di Bologna, il primo convoglio di alta velocità destinato a valorizzare, presso il grande pubblico, le donne italiane che hanno dato un contributo allo sviluppo scientifico-tecnologico e che dall’8 marzo saranno al centro di una campagna di sensibilizzazione e di riconoscimento promossa dall’azienda anche attraverso una serie di ritratti diffusi sul magazine della società. I prossimi treni saranno intitolati a donne scelte attraverso un contest lanciato tra i dipendenti.
La stessa community Italo selezionerà infatti le figure che daranno un nome ai convogli della società. La rosa delle grandi personalità include Cristina Roccati (fisica e poetessa italiana laureata a Bologna nel 1751; il suo rappresentò il terzo titolo accademico rilasciato in Italia a una donna), Giuseppina Aliverti (geofisica italiana laureata nel 1919 a Torino, Direttrice dell’Osservatorio geofisico di Pavia e socio corrispondente dell’Accademia dei Lincei) e Cesarina Monti (biologa, fisiologa, limnologa e zoologa; nel 1907 è stata la prima donna ad ottenere una cattedra universitaria nel Regno d’Italia). Italo sta avviando sinergie con le principali università italiane per supportare il percorso di studi delle studentesse STEM e protrarrà la campagna di informazione e sensibilizzazione durante l’anno.
Un impegno concreto da parte dell’azienda ferroviaria, dove la parità è un dato effettivo, visto che i cinquanta per cento dei dipendenti è donna, presenti sia in ruoli operativi sia di staff, ma in Italia la situazione è ben diversa: l’ultimo rapporto Istat, infatti, evidenzia come il 25 per cento dei giovani (25-34enni) con un titolo terziario ha una laurea nelle aree disciplinari scientifiche e tecnologiche, le cosiddette lauree STEM; la quota sale al 37 per cento tra gli uomini mentre scende al 16,8 per cento tra le donne, evidenziando un marcato divario di genere. Come dice il ceo di Italo, Gianbattista La Rocca “non esiste un mestiere maschile o uno femminile. Vogliamo trasmettere questa cultura a tutta la nostra comunità, intitolando i nostri treni a donne italiane che hanno fatto la storia e che ancora oggi non sono note a tutti”. Il progetto si concluderà l’11 febbraio 2026, in occasione della Giornata Mondiale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza.