Hamas ha fatto ballare tutti. Uno studio rivela che la carestia era una menzogna

Un nuovo studio rivela che le autorità israeliane a 1,8 milioni di abitanti di Gaza hanno consegnato cibo superando gli standard nutrizionali internazionali. Israele non aveva alcuna responsabilità o capacità di influenzare la distribuzione del cibo: Hamas ruba le scorte e le rivende ai civili

Tenuto in ostaggio sotto Gaza per 500 giorni, Or Levy, privato della luce del sole, incapace di stare in piedi, guardava, affamato, mentre i suoi rapitori mangiavano il cibo che gli veniva negato. “Era affamato, tutti loro erano affamati, mangiavano a malapena”, ha detto alla Cnn Michael Levy, il fratello di Or. I terroristi mangiavano “pollo, carne, avevano tutto”, mentre suo fratello e gli altri ostaggi “non ricevevano nulla”. I terroristi “ridevano persino quando li vedevano mangiare”. Alla Cnn, il portavoce di Hamas Hazem Qassem ha detto che il gruppo “ha trattato i prigionieri in conformità col diritto internazionale” e “fornito loro cibo in un momento in cui c’era carestia nella Striscia”. Hamas ha imparato l’arte della beffa umanitaria.

Il procuratore della Corte penale, Karim Khan, ha chiesto mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant per “deliberata carestia”. Un nuovo studio rivela che le autorità israeliane a 1,8 milioni di abitanti di Gaza hanno consegnato cibo superando gli standard nutrizionali internazionali. Israele non aveva alcuna responsabilità o capacità di influenzare la distribuzione del cibo: Hamas ruba le scorte e le rivende ai civili. Lo studio pubblicato sull’Israel Journal of Health Policy Research fornisce un’analisi basata sui dati delle scorte alimentari consegnate a Gaza. Condotto da un team di ricerca israeliano e sottoposto a revisione a un altro team di esperti stranieri, lo studio valuta quantità e valore nutrizionale e conformità agli standard internazionali. E’ il primo tentativo dettagliato per stimare la questione. Un totale di 478.229 tonnellate di cibo sono state fornite a Gaza in sette mesi. L’apporto nutrizionale giornaliero pro capite è stato in media di 3.004 kcal. A eccezione di febbraio 2024, quando c’è stata una diminuzione delle forniture, le consegne di cibo hanno mostrato un aumento costante nel corso dei mesi. L’unica carenza osservata è stata nei livelli di ferro. Gli alimenti inviati includevano cereali, legumi, verdure, frutta, olio, carne, pollame, pesce, latticini e uova; dolci (torte, biscotti, caramelle, bibite e cioccolato); snack, pasti cucinati, alimenti per bambini, integratori alimentari e latte artificiale.

Ma per oltre un anno hanno tutti ballato al ritmo della propaganda di Hamas. “Gaza: grave carenza di cibo per il 96 per cento degli abitanti” (Save the children). “L’arma della fame fa morire Gaza” (la Stampa). “A Gaza in mezzo milione ridotti alla fame” (Vatican News). “Gaza, la fame come arma” (Ispi). “La fame a Gaza” (Medici senza frontiere). “Gaza, verso carestia imminente” (Unicef).

Poi si è scoperto che l’unica fame a Gaza era quella patita dagli ostaggi. C’è la carestia, c’è il genocidio e c’è il 70 per cento di vittime civili della guerra. L’ufficio propaganda di Hamas è inutile: bastano quelli occidentali.

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.

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