La Bbc e la propaganda di Hamas

L’emittente produce e trasmette un docufilm su un ragazzino “che lotta per sopravvivere” nella guerra di Gaza. Ma era il figlio di Ayman al Yazouri, alto ufficiale del movimento terroristico

“La storia di un ragazzo che lotta per sopravvivere nella zona di guerra di Gaza”. Abdullah il suo nome. Tredici anni. Telegenico. Perfetto per il pubblico europeo. Solo che viene fuori che non è un ragazzino qualsiasi, ma il figlio di Ayman al Yazouri, vice ministro di Hamas e alto ufficiale del movimento terroristico. Cosa che, inspiegabilmente, la Bbc ha trascurato di menzionare nel documentario. I dirigenti della “zietta” dicono che non è colpa loro; il documentario era una produzione indipendente e il produttore non lo ha rivelato. Ma proprio come qualche dirigente sapeva di Jimmy Savile, qualcuno doveva pur sapere di Yazouri. “Gaza: How To Survive a War Zone” è stato trasmesso lunedì scorso come resoconto del conflitto attraverso gli occhi di tre bambini le cui vite sono state devastate dalla campagna militare di Israele contro Hamas. Il film era già pronto per essere portato sulle tv italiane (Piazza Pulita e Propaganda Live sarebbero state perfette). La tv pubblica inglese si è lasciata usare come piattaforma di propaganda per Hamas dando spazio al figlio di una delle sue figure di spicco. Spacciare un ragazzino palestinese come uno qualunque quando era il figlio di un capo di Hamas è troppo anche per la Bbc.

Il gruppo di attivisti “Labour Against Antisemitism” ha presentato un reclamo alla Bbc, che alla fine si è vista costretta a ritirare il film e chiedere scusa al pubblico. Succede, quando i giornalisti occidentali si fidano di ciò che viene detto loro da Hamas più di quanto si fidino del governo israeliano. E il danno era stato fatto. Avevano già trasmesso il film più volte, assicurando la massima esposizione alla narrazione attentamente curata da Hamas. Le stesse dimensioni della Bbc e la vastità della sua portata, un enorme monopolio pubblico, oltre al fatto che è stata la prima in assoluto a fare trasmissioni radiofoniche (1922) e la prima a fare trasmissioni televisive (1936), fanno sì che “la verità della Bbc” sia immediatamente creduta. Nel caso del documentario su Gaza se non fosse stato per la caparbietà del blogger David Collier nessuno si sarebbe accorto che qualcosa non andava. E c’è anche di peggio: uno degli altri “bambini” presenti nel film sui social stava in posa con le insegne di Hamas e una pistola. In breve, la Bbc ha messo in onda la propaganda di Hamas confezionandola come un’innocente “visione infantile” della guerra.

La leader Tory, Kemi Badenoch, ieri ha chiesto alla Bbc di far sapere se Hamas ha ricevuto fondi pubblici britannici per girare il documentario. Qualche mese fa la Bbc ha accettato di trasmettere un documentario sul massacro di 364 giovani israeliani al Festival Nova da parte di Hamas, ma a patto che i terroristi non fossero chiamati “terroristi”. E forse peggio del documentario è il servizio sulla consegna da parte di Hamas di quattro bare con gli ostaggi uccisi. Così il direttore diplomatico della Bbc Paul Adams lo ha descritto nel suo reportage: “Ancora una volta, c’era un palco, fiancheggiato da enormi manifesti che evidenziavano le conseguenze catastrofiche della campagna militare di Israele a Gaza e la determinazione palestinese a restare lì”.

Nel 2003, la Bbc fu ribattezzata “Baghdad Broadcasting Corporation”: i suoi notiziari sembravano scritti da Saddam Hussein. Oggi andrebbe chiamata “Gaza Broadcasting Corporation”.

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