La Germania al voto: vademecum per capire le elezioni e i risultati

Perché si vota prima, cos’è successo in campagna elettorale e come leggere dell’esito delle consultazioni per capire chi vince davvero

Le elezioni tedesche di domenica saranno elezioni anticipate: i quattro anni di legislatura ordinaria sarebbero finiti nell’autunno 2025, ma una crisi di governo aperta a novembre ha causato lo scioglimento del Bundestag.

Il governo Scholz era costituito da una coalizione di socialdemocratici (SPD), che esprimevano il cancelliere, verdi e liberali (FDP), definita “semaforo” a causa dei colori dei partiti che la componevano. È stata caratterizzato da subito da una forte conflittualità interna, principalmente a causa della diversità della Fdp rispetto agli altri alleati. L’invasione dell’Ucraina e i suoi effetti (principalmente l’aumento dei costi dell’energia e dell’inflazione) hanno avuto gravi conseguenze sulla Germania, mettendo sotto stress il suo sistema produttivo e il potere d’acquisto dei consumatori. La situazione ha costretto il governo a varare misure di supporto, reperendo i fondi necessari: per farlo, è stato sospeso lo Schuldenbremse, il freno al debito, dal 2022 al 2024. Sull’uso delle risorse, sulle priorità da seguire e sulla sospensione del freno si è però discusso molto nella maggioranza, con i liberali che hanno ricoperto il ruolo di “opposizione interna” al governo.

Quando e come si vota, e quando avremo i risultati

Le elezioni si terranno domenica 23 febbraio 2025. Urne aperte dalle 8 alle 18, con i primi exit poll già a quell’ora, mentre i risultati ufficiali inizieranno a essere diffusi a partire dalle 18:30.

I seggi al Bundestag vengono assegnati tramite un sistema che prevede sia collegi uninominali (299) che collegi proporzionali (agli elettori vengono date due schede). La divisione dei seggi in parlamento, però, deve corrispondere a quella uscita dal voto proporzionale. Per questo, il loro può variare da un minimo di 598 a un massimo di 630. È previsto uno sbarramento al 5 per cento, aggirabile nel caso un partito vinca almeno tre seggi uninominali.

La situazione dei principali partiti

SPD: i socialdemocratici arrivano alle elezioni in forte emorragia di consensi dopo quattro anni in cui Scholz è stato percepito come inefficace. Hanno un programma basato soprattutto su proposte sociali, come l’aumento del salario minimo a 15 euro l’ora. Propongono inoltre misure per attrarre investimenti e sostegni contro il prezzo dell’energia. Il loro candidato è il cancelliere uscente Olaf Scholz. Nei sondaggi, attualmente, sono al 15%, risultato che, se confermato, sarebbe una vera disfatta.

Verdi: Odiati da molti, a destra, e additati come ideologici, i Verdi nei sondaggi sono intorno al 14 percento, risultato che farebbe di loro l’unico partito della coalizione semaforo a non perdere consenso rispetto alle scorse elezioni. Nel loro programma, hanno volutamente insistito molto, oltre che sui temi ambientali, anche su misure legate alla digitalizzazione e all’ammodernamento delle infrastrutture, temi con cui sanno di poter dialogare con la Cdu, nel caso ce ne fosse bisogno. Il loro candidato è Robert Habeck, che nella coalizione semaforo era ministro dell’Economia e della Protezione Climatica. Habeck viene ritenuto una figura pragmatica, e i suoi indici di gradimento sono superiori a quelli del suo partito (per molti, come cancelliere, sarebbe la seconda scelta dopo Merz).

Union (Cdu+Csu): l’Union, la coalizione composta da Cdu e Csu, propone soprattutto misure per rilanciare l’economia, si oppone a una spesa pubblica per misure sociali (come il Burgergeld, il sostegno ai ceti più bassi) e vuole una stretta sull’immigrazione. Il suo candidato, Friedrich Merz, ha archiviato il centrismo merkeliano e ha spostato i cristiano-democratici su posizioni più conservatrici. Attualmente, è data al 30 nei sondaggi, cifra che la renderebbe primo partito.

Afd: Alternative für Deutschland propone tutto quello che ci si aspetterebbe: uscita dall’euro, dall’UE e dalla Nato, piani di remigrazione per gli immigrati, deregolamentazione in ambito economico e ambientale. La loro candidata, Alice Weidel, è un volto noto del partito, famoso per le provocazioni e il suo fare dell’immigrazione il principale tema elettorale. Stimata al 20 percento, Afd si prepara a essere il secondo partito.

Timeline della campagna elettorale

Il 6 novembre, durante un vertice di maggioranza, si è avuto l’ennesimo scontro tra Scholz e Lindner, il ministro delle Finanze e leader dei liberali, principalmente dovuto alla volontà di quest’ultimo di riportare in vigore il freno al debito, da sempre tema identitario del suo partito. Di fronte alla situazione, Scholz ha rimosso dall’incarico Lindner, aprendo la crisi di governo e calendarizzando un voto di fiducia in parlamento il 15 gennaio.

Già il 12 novembre, però, Scholz e i leader della CDU/CSU hanno raggiunto un accordo per tenere elezioni anticipate il 23 febbraio 2025.

Il 16 novembre 2024, Die Welt, Die Zeit e la Süddeutsche Zeitung pubblicano un’inchiesta realizzata accedendo a documenti interni della FDP, che rivelano che il partito stava preparando l’uscita dalla coalizione già da settembre 2024, per cercare di riguadagnare consenso. La cosa ha suscitato enorme scandalo, anche perché il documento usava ampiamento un lessico bellico, chiamando la rottura col governo “D-Day” descrivendo la campagna elettorale imminente come Schlacht, termine che indica una battaglia aperta, fisica, sanguinaria.

Tra fine novembre e inizio dicembre, tutti i partiti hanno scelto i propri candidati, con Scholz che ha dovuto affrontare una serie di dubbi interni alla SPD, con diversi esponenti che hanno dichiarato di preferire Boris Pistorius, Ministro della Difesa uscente.

Il 16 dicembre, il Bundestag ha sfiduciato formalmente Scholz, portando allo scioglimento del Parlamento e confermando la data delle elezioni anticipate.

Il 20 dicembre c’è il primo intervento di Elon Musk nella campagna elettorale tedesca, con un post su X in cui invita a votare AfD definendola “l’unica speranza” per il paese.

Sempre il 20 dicembre 2024, un uomo di origine saudita ha guidato un veicolo a tutta velocità attraverso il mercatino di Natale nella città di Magdeburgo, causando la morte di sei persone e ferendo circa 200 altre.

Il 28 dicembre 2024, Musk scrive un editoriale sul Welt am Sonntag, in cui ufficializza il suo sostegno ad Afd, che descrive ancora come “l’ultima speranza per questo paese” e di cui contesta il carattere di estrema destra, ad esempio appellandosi all’omosessualità della candidata Alice Weidel. Questa pubblicazione ha suscitato ampie critiche e ha portato alle dimissioni di Eva Marie Kogel, responsabile della sezione opinioni del giornale, in segno di protesta contro la decisione di pubblicare l’articolo di Musk.

Nel corso di gennaio, tutti i partiti hanno ufficializzato i loro programmi.

Il 9 gennaio, Musk partecipa a una diretta su X con Alice Weidel, leader dell’AfD, che afferma che “Hitler era un comunista”, senza che Musk la contraddica.

Il 20 gennaio, inoltre, Il think-tank CeMAS pubblica un rapporto su una campagna di disinformazione russa chiamata “Doppelgänger”, che prende di mira le elezioni tedesche, diffondendo in particolare notizie false su Friedrich Merz, e sostiene l’AfD, mentre il 23 un’indagine di NewsGuard e Correctiv identifica oltre 100 siti web filorussi generati dall’IA, progettati per diffondere fake news in Germania.

Il 22 gennaio, un richiedente asilo afgano, in attesa di espulsione, compie un attacco con coltello ad Aschaffenburg, causando due morti e tre feriti.

Il 25 gennaio, Musk interviene in videoconferenza a un evento elettorale dell’AfD a Halle, esortando i tedeschi a “superare il senso di colpa del passato” e criticando il multiculturalismo.

Il 27 gennaio, in risposta all’attacco di Aschaffenburg, il leader della CDU, Friedrich Merz, propone al Bundestag una mozione in sostegno di controlli permanenti alle frontiere e della detenzione immediata per coloro che sono soggetti a espulsione.

Il 29 gennaio, il Bundestag approva la mozione con una maggioranza risicata, grazie ai voti congiunti di CDU/CSU, FDP e AfD. È la prima volta che la CDU collabora con l’AfD a livello federale, rompendo il tradizionale “cordone sanitario” che isolava l’estrema destra.

Il 30 gennaio, Angela Merkel interviene pubblicamente criticando la scelta di Merz di accettare la collaborazione dell’AfD sulla mozione.

Il 31 gennaio, il Bundestag respinge il disegno di legge che riprende la mozione, anche a causa del voto contrario di alcuni esponenti Cdu.

A febbraio, alcuni istituti di sondaggi iniziano a mostrare un lieve calo della Cdu, corredato da una risalita della sinistra della Linke, oltre la soglia di sbarramento del 5 percento.

Il 13 febbraio, a Monaco di Baviera, durante una manifestazione sindacale, un richiedente asilo afgano di 24 anni ha investito la folla con un’auto, ferendo 28 persone, tra cui diversi minori.

Il 15 febbraio si tiene l’ultimo confronto TV tra i principali candidati alla cancelleria, dove emergono le differenze in politica estera tra Merz e Afd.

Come capire cosa succederà

Domenica sera sarà importante capire se i dati reali si discosteranno molto dai sondaggi. La Cdu, infatti, dovrà cercare alleati di governo: l’obiettivo è raggiungere un risultato tale da doverne trovare solo uno (possibilmente i socialdemocratici), ma allo stato attuale la cosa sembra difficile. Due variabili influenzeranno questa dinamica: i risultati dei due partiti (per una coalizione a due serve che o la Cdu o la Spd abbiano risultati migliori di quelli mostrati dai sondaggi) o l’ingresso al Bundestag di altri partiti. Se la Linke o la Fdp (più realisticamente la prima) superasse lo sbarramento, infatti, causerebbero un rimescolamento di seggi, rendendo necessaria una coalizione a tre. A quel punto, Merz dovrebbe fare una coalizione a tre. Semplificando, possiamo dire che se i numeri permetteranno una coalizione a due sarà un successo per Merz, mentre una coalizione a tre potrebbe rendere più complicato sfruttare la vittoria elettorale. Ovviamente, anche i risultati di Afd andranno monitorati: l’estrema destra sembra destinata al migliore risultato di sempre, e se i risultati reali saranno più alti dei sondaggi, diventerà più complicato per gli altri formare un governo di coalizione. In ogni caso, probabilmente le trattative per formare una maggioranza dureranno diverse settimane.

Quali regioni e flussi elettorali tenere d’occhio

Feudi rossi

Una buona cartina di tornasole dello stato della Spd sarà la sua tenuta nei collegi tradizionalmente associati socialdemocratici ma sempre più fragili, come la zona della Ruhr, Hannover, Brema (dove governa dal 1945), il Brandeburgo (dove governa dal 1990). Una disfatta della Spd qui sarebbe indicativa dello stato del partito, specialmente se in alcuni collegi uninominali dovesse vincere Afd.

Giovani

Alle scorse elezioni, il voto dei giovani che votavano per la prima volta è stato frammentato tra Spd, Verdi e Fdp. Per queste elezioni, però, sembra molto in aumento la fascia di chi vota Afd e Linke.

BSW

Sarah Wagenknecht, la rosso-bruna fuoriuscita dalla Linke per fondare il suo partito, sembra non riuscire a superare lo sbarramento. Poiché, però, toglie voti principalmente a Linke e Afd, sarà interessante capire dai flussi elettorali a chi avrà fatto maggiore concorrenza.

Voto Lgbt

Un sondaggio dell’app di incontro Romeo ha visto vincere l’Afd con il 28 percento, cosa che Alice Weidel non ha mancato di sottolineare, denunciando il rischio che l’immigrazione islamica avrebbe per il mondo Lgbt. L’Università di Gießen, però, ha fatto sondaggio analogo, dove a vincere sono i Verdi con il 43 percento dei voti. Sarà interessante vedere come si configurerà la situazione reale, se qualcuno vorrà analizzare il voto di questo segmento.

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