Più di 200 giovani e giovanissimi con bandiere tedesche e simboli della destra radicale hanno manifestato per le vie della città intonando cori nazionalisti. Ieri l’attentato antisemita e islamista al Memoriale dell’Olocausto
Un corteo neonazista, nel cuore di Berlino, a meno di 24 ore dalle elezioni. Oggi più di 200 giovani e giovanissimi con bandiere tedesche e simboli della destra radicale sono partiti dalla centralissima Friedrichstraße e hanno marciato scortati dalla polizia, intonando cori come “Urrà, urrà, i tedeschi sono tornati” o il sempre più diffuso “Ost-Ost-Ost Deutschland!” (Germania dell’Est!), che glorifica la scena hooligan tedesca-orientale o i cosiddetti “Hooligans gegen Salafisten” (“Hooligans contro i salafiti”). Lo slogan ufficiale della manifestazione era: “Contro la violenza dell’estrema sinistra”, ma non è mancato il coro della melodia di “L’amour toujours” di Gigi D’Agostino, in Germania notoriamente storpiato con le parole “La Germania ai tedeschi – Fuori gli stranieri!”. Più o meno paradossalmente, a organizzare il corteo è stato l’influencer di estrema destra Ferhat Sentürk, ex politico comunale di AfD, di origini turche.
Attorno al corteo si sono radunati più di un migliaio di contro-manifestanti dell’area Antifa e della sinistra radicale, anche loro spesso molto giovani, che hanno più volte intonato direttamente in italiano: “Siamo tutti antifascisti!”. I contro-manifestanti hanno bloccato ripetutamente il percorso della destra radicale e si sono più volte scontrati con la polizia in assetto antisommossa, che ha effettuato fermi e usato gli spray urticanti.
La scorta della polizia, sempre frapposta tra i due gruppi, ha condotto il corteo neonazi fino alla stazione centrale di Berlino Hauptbahnhof, dove viaggiatori e turisti stupefatti hanno osservato i giovani con volto coperto e teste rasate scambiarsi cori, slogan e insulti a distanza con gli Antifa. La manifestazione dell’estrema destra avrebbe potuto essere ancora più nutrita, ma la scena neonazi si è spezzata in una polemica proprio sulla presenza dell’organizzatore Sentürk, osteggiato da alcuni per le sue origini. Un’altra manifestazione neonazista è stata quindi contemporaneamente indetta nella periferia di Berlino.
La capitale tedesca si appresta a votare domani in un clima di tensione raramente vissuto nel Paese. Solo ieri sera un 19enne siriano, Wassim al M., ha aggredito con un coltello un turista spagnolo di 33 anni nei pressi del Memoriale dell’Olocausto. Per gli inquirenti si tratterebbe di un assalto “collegato al conflitto in Medio Oriente”. Tradotto: un attacco antisemita, di probabile ispirazione islamista. La vittima dell’attacco è in gravi condizioni, ma non sarebbe più in pericolo di vita.
Sempre ieri è emerso l’arresto di un 18enne russo-ceceno, fermato dalla polizia tedesca con l’accusa di aver preparato un attentato esplosivo contro l’Ambasciata d’Israele a Berlino. Si tratta solo degli ultimi due casi in cui migranti o richiedenti asilo sono coinvolti in atti violenti o possibili atti violenti in Germania. Una scia che dura ormai da mesi, parte dall’attentato jihadista di Mannheim del 31 maggio 2024 e arriva a quello jihadista di Monaco di Baviera dello scorso 13 febbraio 2025. Il dibattito sull’immigrazione illegale in Germania ha fortemente segnato le ultime settimane di campagna elettorale, favorendo la crescita dell’ultra-destra AfD e portando la CDU di Friederich Merz a chiedere in parlamento una stretta sull’immigrazione.
La galassia extraparlamentare neonazista sta cogliendo l’occasione di inserirsi in questo dibattito, trovando sempre nuovo consenso tra i giovani più convintamente ostili all’immigrazione, al multiculturalismo e, anche, alla diffusione dell’islamismo nelle comunità immigrate in Germania. Con alcune contraddizioni fondamentali: l’estrema destra neonazista e l’islamismo radicale restano pur sempre allineati e non dissimili quanto si tratta di antisemitismo.