L’azienda è diventata il secondo azionista nella società di tlc, ma per adesso non è prevista un ulteriore crescita
Poste Italiane, diventata il secondo azionista di Tim con quasi il 10 per cento, è decisa a sostenere il consolidamento nel settore delle telecomunicazioni, ma per il momento ritiene prematuro ipotizzare una ulteriore crescita della quota e delineare possibili scenari futuri. E’, in sintesi, quanto affermato dall’amministratore delegato della società, Matteo Del Fante, durante la presentazione dei risultati per il 2024 e le previsioni per il 2025. Poste ha chiuso lo scorso anno con ricavi per 12,6 miliardi e un utile netto di oltre 2 miliardi, in aumento del 4,1 per cento su base annua. Di questi circa 1,4 miliardi saranno distribuiti come dividendi agli azionisti con un incremento del 35 per cento rispetto all’esercizio 2023. L’ingresso di Poste nell’ex monopolista, avvenuto acquistando la partecipazione di Cdp nei giorni in cui si stava discutendo di un possibile accordo con Iliad e il fondo Cvc, è il segno di un “progetto industriale”, ha spiegato Del Fante, ma occorre studiare sinergie di ricavi oltre a quelle sui costi. Rispetto alla possibilità che Poste possa salire ancora nel capitale per bilanciare il peso in Tim di Vivendi, Del Fante ha detto di non avere nulla da aggiungere ai “molti rumor” circolati.