Meloni conferma l’intervento al Cpac di domani, nonostante il gesto di Bannon e il forfait di Bardella

Il segretario generale di Ecr: “Ero in platea, quello di Bannon non era un saluto nazista. L’intervento di Giorgia sarà ottimo”. Il Pd chiede alla premier di dissociarsi

In queste ore Giorgia Meloni ha confermato che interverrà comunque domani – in diretta – al Cpac, la convention dei Repubblicani americani a Washington. La premier e leader di Fratelli d’Italia si collegherà in diretta (alle 19.15 ore italiane, 13.15 americane) nonostante il gesto nazista di Steve Bannon e il conseguente forfait del lepenista Bardella che ha deciso di non intervenire. Il Pd, con la segretaria Elly Schlein, chiede a Meloni di “dissociarsi da questo raduno neofascista per fare, una volta tanto, gli interessi dell’Italia”. Soprattutto perché intanto, ragiona ancora la Schlein, “da giorni non dice una parola sugli insulti e gli attacchi frontali di Trump all’Ucraina e all’Unione europea, non ha il coraggio di prendere una posizione, non riesce a difendere gli interessi italiani ed europei perché non vuole scontentare la nuova amministrazione americana”.

Nonostante gli attacchi di queste ore la premier ha da poco confermato – salvo sorprese – che non mancherà domani di intervenire alla convention trumpiana. “Non ho ragione di ritenere che cambi qualcosa rispetto all’intervento di Giorgia Meloni al Cpac che sarà come sempre ottimo”, dice Antonio Giordano, segretario generale di Ecr e deputato di Fratelli d’Italia, contattato telefonicamente dall’Ansa dopo le polemiche sul saluto nazista di Steve Bannon. “Ero in platea durante l’intervento di Bannon e non mi è parso assolutamente abbia fatto un saluto nazista. Inviterei la sinistra a smetterla di fare polemiche sul nulla e a confrontarsi sulle idee”, aggiunge Giordano.

“Ricordo che qualche settimana fa Elon Musk venne crocifisso per un gesto simile e poi trovammo vecchie immagini analoghe di Obama, Hillary Clinton e Kamala Harris che nessuno ovviamente mai accusò di nulla”, ha detto ancora Giordano all’Ansa. “Qui al Cpac ad esempio il primo giorno è stata approvata una risoluzione di sostegno a Israele, a dimostrazione del profondo rispetto per il popolo ebraico. E Bannon era tra i partecipanti alla tavola rotonda. Ma vi pare possibile che si metta poi a fare saluti nazisti? Non scherziamo. Basta rivedere l’intera scena per capire che non è andata così. Ovvio che se uno si basa su un fermo immagine può equivocare”.

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d’autore.

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