Fratelli di Harley. FdI dedica un intergruppo a una moto americana per valorizzare il Made in Italy

Giandonato La Salandra lancia l’Intergruppo Harley-Davidson. L’iniziativa di FdI cade proprio mentre la Commissione Ue sta pensando di rimettere i dazi sulle iconiche moto Usa per rispondere alle tariffe di Trump

In questa fase di laceramento dei rapporti tra Europa e Stati Uniti in tanti fanno fatica a capire cosa passi per la testa di Donald Trump. Ma non è meno arduo entrare nei meandri della mente di Giandonato La Salandra, il deputato di Fratelli d’Italia che – con altri colleghi di partito – ha presentato l’Intergruppo parlamentare degli appassionati di Harley-Davidson.

L’onorevole meloniano ha scelto lo storico marchio americano per istituire la Giornata della cultura della motocicletta che è “simbolo del marchio Italia, legato ai mestieri artigianali, quali i fabbri o i conciatori”. Passino i conciatori, ma davvero i fabbri sistemano le moto? “Abbiamo scelto di chiamare l’intergruppo Harley-Davidson non per il marchio in sé, ma perché è rappresentativo di tutto il mondo del motociclismo” ha detto La Salandra, appoggiato nella sua brillante idea dallo stato maggiore di FdI: Salvatore Deidda, presidente della commissione Trasporti della Camera; Gianluca Caramanna, responsabile Turismo del partito; Fabio Pietrella, della commissione Turismo della Camera.

Il problema non sta tanto, o meglio non sta solo, nella scelta di un marchio straniero come simbolo del made in Italy al posto delle tante aziende italiane che hanno fatto la storia del motociclismo. Un cortocircuito logico che farà venire una sincope all’italianista Fabio Rampelli. Il problema, in questo contesto internazionale, è che Harley-Davidson è un elemento centrale della guerra commerciale con gli Stati Uniti. Quando nel 2018 Donald Trump impose i primi dazi del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio, l’Unione europea per ritorsione rispose con dazi su quasi 3 miliardi di euro di export americano simbolico: i jeans Levi’s, il whiskey e, appunto, le Harley-Davidson.

C’è stato anche un contenzioso legale, che si è concluso solo poco tempo fa, con la sentenza del 21 novembre 2024 della Corte di Giustizia Ue che ha dato torto ad Harley-Davidson per aver spostato fittiziamente alcune lavorazioni in Thailandia al solo scopo di aggirare i dazi europei sulle motociclette made in Usa. Ma la questione si ripropone ora Trump ha annunciato la reintroduzione dei dazi contro l’Unione europea su acciaio e alluminio.

La Commissione Ue sta ovviamente preparando le contromisure cercando di prendere di mira, come nel 2018, prodotti che non danneggiano l’Ue, ma danneggiano gli Usa. E qual è il marchio in cima alla lista? Esatto: Harley-Davidson. Anche perché all’Europa basta semplicemente non rinnovare la sospensione dei dazi che, in base all’accordo con l’Amministrazione Biden, scade il prossimo 31 marzo.

Quindi non solo i parlamentari di FdI dedicano un intergruppo a una moto americana per valorizzare il Made in Italy, ma lo fanno proprio nel momento in cui il governo Meloni – per difendersi dai dazi di Trump – dovrà imporre insieme all’Unione europea i dazi su quelle stesse moto americane. Non si sa a quel punto cosa succederà al biker La Salandra: uscirà dal gruppo di FdI, uscirà dall’intergruppo Harley-Davidson o comprerà una moto italiana? In quest’ultima eventualità, gli consigliamo vivamente di non acquistarla da un fabbro.

  • Luciano Capone
  • Cresciuto in Irpinia, a Savignano. Studi a Milano, Università Cattolica. Liberista per formazione, giornalista per deformazione. Al Foglio prima come lettore, poi collaboratore, infine redattore. Mi occupo principalmente di economia, ma anche di politica, inchieste, cultura, varie ed eventuali

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