Le capriole del nuovo piano pandemico

La bozza è stata inviata in conferenza Stato Regioni. A favore dei vaccini, ma non troppo, e rispettoso dell’Oms, nonostante la Lega. Si è optato per alcune sfumature che, non cambiando nulla nella sostanza, consentono alla maggioranza di prendere le distanze dalla gestione dell’emergenza Covid

Una nuova bozza del Piano pandemico è stata inviata in conferenza Stato Regioni. Per il governo Meloni, si tratta di un secondo tentativo. La prima bozza (gennaio 2024) venne fatta sparire in fretta a seguito delle proteste di parte della maggioranza sia per il richiamo ai vaccini definiti come lo strumento di prevenzione “più efficace” sia per l’apertura alle tanto contestate limitazioni delle libertà personali in caso di necessità. Si penserà quindi che tutto questo sia sparito dalla nuova bozza. E invece no, nonostante quanto sbandierato sui social. Si è optato per alcune sfumature che, non cambiando nulla nella sostanza, consentano alla maggioranza di prendere le distanze dalla gestione dell’emergenza Covid.

Partiamo con un paradosso: il Piano “adotta l’approccio proposto dall’Oms”, lo stesso Organismo internazionale dal quale la Lega vorrebbe far uscire l’Italia per seguire la linea Trump.

Quanto ai vaccini, anche nella nuova bozza continuano a essere definiti “misure preventive efficaci, contraddistinte da un rapporto rischio-beneficio significativamente favorevole”; al contempo però si aggiunge che “non possono essere considerati gli unici strumenti per il contrasto agli agenti patogeni ma vanno utilizzati insieme ai presidi terapeutici disponibili”. In questo modo si potrà tentare di sedare l’area no vax sostenendo che non si punterà più tutto solo sui vaccini. Una frase che ha poco senso rispetto a quanto vissuto durante gli anni dell’emergenza. Gli unici presidi terapeutici disponibili e specifici per il trattamento del Covid erano quegli antivirali, acquistabili anche in farmacia, ma solo a partire dal 2022. Per i primi due anni il vaccino era l’unica arma di prevenzione vera.

Quanto alle restrizioni delle libertà individuali, anche queste continuano a essere richiamate nella nuova bozza di Piano pandemico. A differenza della precedente si spiega però che queste non potranno essere adottate per mezzo di Dpcm, ma solo con legge ordinaria o con atti aventi forza di legge come decreti legge e decreti legislativi. Ben misera consolazione per la corrente “no vax” al governo.

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