Non solo San Giovanni: incompiute giubilari

Ciclabili, manutenzioni, ostelli. Dopo un mese dall’inizio dell’Anno santo manca ancora troppa roba da completare

Il Giubileo è iniziato, ma i cantieri non sono ancora finiti. Fino a poche settimane prima dell’inizio della manifestazione religiosa, il sindaco prometteva che almeno sarebbero state completate in tempo tutte quelle opere definite “essenziali e indifferibili”, e cioè propedeutiche all’accoglienza dei pellegrini. Non è andata esattamente così. Se per piazza Pia, opera simbolo del Giubileo, si è arrivati in tempo, per altri cantieri importanti le aperture sono state solo parziali. Così è avvenuto in due casi in particolare: Piazza dei Cinquecento e Piazza San Giovanni. Per quanto riguarda la riqualificazione del piazzale davanti alla stazione Termini, come ammesso anche dal sindaco, i lavori sono stati completati solo per l’85 per cento. Perché la nuova piazza sia davvero pronta bisognerà aspettare fino a quest’estate. Piazza San Giovanni, invece, dopo l’apertura della Porta Santa lo scorso 28 dicembre, è stata parzialmente richiusa per completare il cantiere, si spera, entro fine marzo.

Oltre a questi casi macroscopici, ci sono altri importanti interventi che, pur essendo stati definiti “essenziali e indifferibili”, non sono ancora stati completati. Uno di questi è stato eliminato ieri dalla lista delle “incompiute giubilari”: il sindaco ha inaugurato la stazione San Pietro riqualificata, dove i lavori sono finalmente terminati. Era un’opera fondamentale: lo scalo ferroviario, infatti, è quello che consente ai pellegrini di arrivare in treno a pochi passi dal Vaticano. Ma se la stazione finalmente c’è, manca ancora all’appello un’opera collegata: la pista ciclabile che da Monte Ciocci, nel quartiere della Balduina, dovrebbe arrivare fino a via Niccolò V, a pochi passi dalla stazione e dal Vaticano. Anche questa era inserita tra le opere “essenziali e indifferibili”. I lavori dovrebbero terminare entro marzo. Tuttavia, come segnalato dai comitati di quartiere, il cantiere procede a rilento. In particolare, non è ancora stato completato il raccordo che dovrebbe permettere il passaggio del percorso dalla collina di Monte Ciocci al vecchio ponte ferroviario. Inoltre, per quanto riguarda i lavori sul lato opposto, in via Niccolò V, nelle scorse settimane sono state firmate una serie di determine dirigenziali per l’autorizzazione di interventi propedeutici, con scadenza a fine giugno, ben oltre il termine indicato finora dal Campidoglio. Un indizio di qualcosa che non sta andando come previsto.


Tra le incompiute giubilari c’è spazio per ogni genere di intervento. Un esempio di riqualificazione incompleta di una strada è quello di via Giulia, dove i lavori sarebbero dovuti terminare in tempo per il Giubileo, ma sono ancora in corso. Mancano, poi, i 70 posti letto che dovevano essere messi a disposizione entro l’inizio dell’Anno Santo per i giovani pellegrini all’interno del padiglione 10 del complesso del Santa Maria della Pietà. Le riqualificazioni generali, invece, sono difficili da verificare. Ma basta fare una passeggiata sul Lungotevere, anche a pochi passi dalla rinnovata piazza Pia, per accorgersi che sia la manutenzione straordinaria dei marciapiedi, sia la pulizia degli argini è stata completata solo a metà. Anche alcuni dei nuovi parchi d’affaccio sul Tevere, grande novità pensata per l’Anno Santo, attendono ancora di essere inaugurati. Infine, ci sono gli ospedali. Non sono ancora terminati i lavori di potenziamento in diversi nosocomi, compreso l’ospedale Santo Spirito, il più vicino al Vaticano. Questi interventi potranno certamente migliorare la sanità capitolina anche dopo il Giubileo, ma erano stati pensati proprio per adeguare gli ospedali all’afflusso straordinario di pellegrini in città.

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