Palloncini e fumogeni rosa o azzurri che escono da una torta, o dallo scarico di una moto truccata, e adesso anche da una mozzarella, latte colorato per capire il sesso del futuro nascituro: ecco la nuova variante delle “baby shower”
Palloncini e fumogeni rosa o azzurri che escono da una torta, o dallo scarico di una moto truccata, e adesso anche da una mozzarella, latte colorato per capire il sesso del futuro nascituro. Ormai i gender reveal party, tradizione americanissima, sono diventati mainstream anche in Campania. Negli Stati Uniti però il tasso di natalità è ai minimi storici. I motivi sono vari: si incolpano l’economia e le case troppo care, oppure si parla di chihuahua e siberiani che sostituiscono i figli – lo diceva pure il Papa –, si incolpa la grande epidemia di solitudine e di asocialità, o relazioni andate male, o ancora si adduce la scusa che “i bambini sono poco ecosostenibili”. E così nella Mecca del wokismo snob, del post hipsterismo da ztl, a Brooklyn, in mancanza di fumogeni rosa e azzurri si fa un altro tipo di festa. Si chiamano “egg shower”.
Il termine è preso da “baby shower”, l’evento in voga da anni dove porti per la prima volta i regali alla madre che sta per partorire – facendo i giochi dei nomi o parlando dei migliori thermos per le pappe bevendo frullati. Qui invece si acclamano gli ovuli infilati in un freezer a -196 gradi per 1.000 dollari all’anno. Sempre più donne si congelano le uova in attesa di trovare la persona giusta per metter su famiglia. Sono quasi tutte donne etero che non trovano il partner adatto, perché immaturi, dicono, o non alla loro altezza. Festeggiare il congelamento è un modo per “alleviare lo stress, anche finanziario” e per “celebrare la femminilità”, dicono alcune dirette interessate intervistate dal New York Times. Altro che quei rituali di fertilità che studiavano Durkheim e Lévi-Strauss, qui biotecnologia e femminismo 4.0 si incontrano e il risultato è una torta di design con sopra due finte uova al tegamino fatte di zucchero da postare su Instagram e tanta esaltazione delle proprie debolezze e sfortune trasformate in “coraggio”.
Si scherza servendo uova con la maionese e acini d’uva congelati. Vietate le frittate. Alcuni addirittura iniziano a festeggiare il compleanno degli ovuli, l’anniversario del congelamento. Per quanto kitsch, tendenzialmente il gender reveal party se non altro celebra la coppia, l’arrivo di una nuova persona che allarga la famiglia, qui invece è l’individuo al centro, il suo percorso personale. La quarantottenne attrice di serie B, Kellee Stewart, nota per film tv come Orgoglio e pregiudizio: Atlanta, ha raccontato al Times di essersi congelata gli ovuli dopo che è finita la sua relazione di 7 anni. Ora organizza egg shower party e dice al Times: “Ho festeggiato decine di gravidanze delle mie amiche. Il mio viaggio non è degno di celebrazione solo perché viene ritardato?”. Una podcaster millennial ha aggiunto: “Noi, in quanto donne celebriamo solo cose come fidanzamenti, anniversari di matrimonio e nascite dei figli”.
Una donna che da tre anni festeggia a Williamsburg il compleanno dei suoi ovuli in freezer dice: “Lo faccio anche perché sono molto orgogliosa di me stessa, per aver elaborato le mie sensazioni sulla fertilità, e perché posso permettermi il congelamento senza che questo mi cambi la vita”. Una questione da analizzare nei corsi di antropologia del futuro, se ci saranno studenti all’università e non solo freezer pieni di fialette.