Campionato mediocre, formazione assente: i guai del calcio italiano

Conosco il calcio da molti anni. Ho avuto ruoli importanti. Conosco tutti i principali protagonisti del mondo del pallone. E ieri ho scritto alcuni appunti sull’uscita della nazionale in maniera becera dall’europeo: 2010 usciti al girone dei mondiali con la Slovacchia, 2014 usciti al girone con Honduras, 2018 non qualificati, 2022 non qualificati. Questi gli ultimi risultati ai mondiali. E nessuno che si dimette. Anzi. Presidente federale che viene promosso a vice presidente dell’Uefa grazie ai servizi resi all’Uefa. Niente riforme dei campionati, no metodologia tecnica al settore giovanile, solo comunicazione e politica, così facendo abbiamo asciugato la piantina. E continuiamo ad asciugarla, non ci interessa annaffiarla e non sappiamo nemmeno come si fa. Non esportiamo calciatori di livello come i francesi e non abbiamo squadre di livello come spagnoli, tedeschi e inglesi. Altri esempi sono Portogallo e Olanda paesi di 10 milioni di abitanti che con la sola formazione e senza squadre di alto livello creano calciatori in quantità industriale e li esportano nelle migliori squadre del mondo. Queste federazioni hanno sviluppato negli ultimi 20 anni centri sportivo federali di primo livello, centri sportivi dei club di primo livello, insegnanti di primo livello, hanno viaggiato formandosi, confrontandosi e studiando calcio e statistiche in tutto il mondo noi non abbiamo un centro ricerca e sviluppo né in federazione né in nessuno dei nostri club.

Purtroppo questo è il nostro calcio, lo dico addolorato, e quelli che ne pagheranno le conseguenze saranno i ragazzi che non avranno modelli a chi ispirarsi (c’è chi ha avuto i mondiali dell’82, altri hanno avuto quelli del 2006) loro di chi appendono il poster in camera o seguono su Instagram, per essere moderni? Barella, Frattesi, Fagioli, Scamacca?

Chiudo facendo notare che la Svizzera aveva Sommer che gioca nell’Inter, Akanji nel City, Chaka nell’Arsenal per una vita e ora al Leverkusen dove ha vinto tutto quest’anno, Schar nel Newcastle. Noi, tra i big, solo Donnarumma, e se vogliamo anche Jorginho. Altri restano nella comfort zone di un campionato purtroppo mediocre come quello italiano, dove giocano calciatori che il livello internazionale non sanno neanche cos’è. Vogliamo parlare di Scamacca rimandato indietro dopo un anno di premier? Li cresciamo male, li istruiamo male e li facciamo diventare molto più bravi di quello che in realtà sono. Guardiamo in faccia la realtà per provare a ripartire.

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