Ricci ringrazia i grandi elettori romani, Nardella in vetta con Areadem

Nel Lazio i due primi cittadini uscenti di Firenze e Pesaro sono andati bene, mentre non ha raggiunto i duecentomila voti che aveva immaginato come traguardo l’ex governatore Nicola Zingaretti

E’ il day after del weekend elettorale, e la lettura del voto europeo dalla prospettiva romana (anche se il “bug” nel sistema informatico ha rallentato lo spoglio, ancora in corso in alcune sezioni), offre spunti su una nuova possibile mappa di posizionamenti interni. E dunque a Roma oggi si guarda a ritroso a quella che viene considerata una specie di sottopartita, appena giocata tra due sindaci non romani, ma molto sostenuti a Roma da due “squadre” dem. Sono andati bene, infatti, sul territorio romano e laziale, i due primi cittadini uscenti di Firenze e Pesaro Dario Nardella e Matteo Ricci, mentre non ha raggiunto i duecentomila voti che aveva immaginato come traguardo l’ex governatore Nicola Zingaretti. Intanto Ricci, ieri, augurandosi per il Pd, premiato dal 24 per cento, un lavoro di rilancio e rafforzamento, ha ringraziato uno per uno quelli che considera, evidentemente, i suoi grandi elettori locali, personalità dem che si sono spese con endorsement e presenza nel Lazio e a Roma durante la campagna elettorale: “La mia candidatura è nata da un patto fra la provincia italiana e la Capitale”, ha detto Ricci: “Ringrazio dunque Goffredo Bettini, Claudio Mancini, Roberto Gualtieri, Roberto Morassut, Enrico Gasbarra, i consiglieri regionali e comunali per la loro generosità”. E se è vero che, tra le indicazioni di voto, molti dei grandi elettori di Ricci avevano incluso anche Zingaretti, la percezione presso elettorato e classe dirigente locale è stata quella di un netto aiuto a Ricci (che infatti ringrazia). Come pure la percezione è stata di un aiuto a Dario Nardella, pure se con parallela indicazione di Zingaretti, dal lato Areadem, con l’ex ministro Dario Franceschini sullo sfondo, e in campo la deputata Michela Di Biase, la consigliera regionale Emanuela Droghei, il segretario dem romano Enzo Foschi e il segretario dem laziale Daniele Leodori. Le due squadre – con deus ex machina rispettivamente Franceschini e il deputato dem romano Claudio Mancini (“il paragone con Dario? Lo considero l’apice di una carriera politica”, dice Mancini) – hanno catalizzato consensi. Nel Lazio Nardella ha raggiunto il primo posto tra i due sindaci, con 47.701 preferenze, e Ricci 39.518. A Roma, invece (si vedranno poi i dati a spoglio ultimato) a Nardella sono andati 17.392 voti e a Ricci 18.888 voti. E Zingaretti? Ormai pensa a Bruxelles, ma i numeri li ha guardati eccome.

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l’Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l’hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E’ nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.

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