Le regalie di sua maestà Elon Musk

Secondo il Wsj, il magnate statunitense ha offerto a una propria dipendente un cavallo in cambio di sesso. Un gesto che si inserisce nella “grande” tradizione dei principali sovrani della storia

Il cavallo, probabilmente, avrà fatto venire in mente a più d’uno la celebre esclamazione shakespeariana di Riccardo III; o, ai meno poetici, il mitologico “prima vedere cammello” attribuito a una Manuela Arcuri in vena di metafore da emirato. Eppure proprio il dettaglio del cavallo – che Elon Musk, secondo il Wall Street Journal, avrebbe offerto a una dipendente affinché andasse a letto con lui – rafforza una mia antica convinzione: si tratti di X/Twitter o di Facebook/Instagram, di Google o di TikTok, i magnati che possiedono le grandi piattaforme virtuali sono dei sovrani.

Non regnano sui nostri corpi bensì sulle nostre anime, quelle che abbiamo esteriorizzato negli smartphone, privi dei quali ci sentiamo smarriti e spossessati di noi stessi; e, al pari dei grandi sovrani del passato, si concedono discorsi magnanimi e capricci assurdi, piani deliranti e punizioni esemplari.

Non sorprende, pertanto, che Elon Musk possa offrire cavalli in cambio di rapporti sessuali, o abbia relazioni con collaboratrici che poi licenzia, o faccia cascare regalie su dipendenti che vuole gratificare o dalle quali non vuole sentirsi minacciato. Luigi XV aveva la Pompadour e la Du Barry, Luigi XIV la Montespan e la Mantenon, Enrico IV la Montmorency, Enrico II Diana di Poitiers; anche Elon X ha le sue favorite.

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