Il vertice sovranista di Le Pen, Salvini e Wilders

Chiusi al venticinquesimo piano dell’hotel grattacielo di Bruxelles che ospitò anche Donald Trump, Matteo Salvini, Marine Le Pen, Geert Wilders e i leader sovranisti dell’Unione europea sfidano Ursula von der Leyen, candidata alla riconferma della presidenza della Commissione europea, e chiudono la porta a ogni intesa in Europa. In discussione c’è anche la questione dell’AfD: il rientro è previsto dopo le elezioni francesi, spiegano fonti interne al meeting. Non si può fare prima per non innervosire Le Pen, ma è necessario per “mettere pressione a Ecr”, il gruppo dei Conservatori e riformisti europei, che nel linguaggio leghista vuol dire fare pressione a Giorgia Meloni.

Mentre in Puglia la premier italiana è pronta a ricevere i grandi del mondo e a ritagliarsi un colloquio con l’attuale presidente della Commissione europea per discutere di un suo possibile sostegno, Salvini strilla che l’opposizione in Europa la farà lui. La riunione segreta dei vertici del gruppo Identità e democrazia manda in tilt Bruxelles: nessuna indicazione né punti stampa. Solo un laconico video diffuso via WhatsApp dimostra che i leader c’erano davvero. Lo staff sovranista ha ricevuto l’ordine di “fare scudo a Le Pen”: “Non vuole vedere nessuno e non intende rilasciare alcuna dichiarazione”, racconta lo staff di Identità e Democrazia.
L’incontro dura oltre tre ore. Salvini e Le Pen escono assieme. “E’ andata benissimo”, dice lui al Foglio e scappa in ascensore, ma la porta lo tradisce e si riapre costringendolo a rispondere a un’ulteriore domanda sull’intesa con Le Pen. “Ottima, ottima, ma oggi non parlo”, e si sfila ancora. “Il gruppo Id è unito e nessuno intende abbandonare la nave”, spiega uno dei leader di Chega, nuova estrema destra portoghese, uscendo dalla sala. Unità del centrodestra, nessuna apertura a sinistre ed eco-fanatici, determinazione a cambiare questa Europa è il messaggio centrale dell'incontro. “I cittadini europei si sono espressi con grande chiarezza. Solo Macron e von der Leyen non se ne sono accorti”, spiegano dalla Lega in una nota che sembra puntare dritta verso Fratelli d’Italia, con un messaggio: o con noi o con von der Leyen.

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