Gli americani accoltellati in Cina e i danni della propaganda nazionalista

Ieri a Jilin, nel nord-est della Cina, quattro docenti del Cornell College di Mount Vernon, nell’Iowa, sono stati accoltellati da un uomo mentre si trovavano in visita a un tempio nel parco pubblico della città cinese, accompagnati da un dipendente della Beihua University con cui il college americano ha una partnership. Ieri mattina sono iniziate a circolare sui social occidentali le immagini delle quattro persone, tre uomini e una donna, insanguinate e a terra, mentre sui social network cinesi venivano subito censurate le ricerche di parole come “Jilin” e “stranieri”. Poco dopo l’accoltellamento, la polizia cinese la fatto sapere di aver arrestato un 55enne di nome Cui, principale sospettato, e che le vittime non sono in pericolo di vita. La questione potrebbe essere considerata un piccolo, tragico caso di cronaca, ma non lo è, soprattutto perché riguarda l’America e la Cina. Uno degli argomenti antiamericani usati con più forza dalla propaganda della Repubblica popolare cinese riguarda proprio la pericolosità dell’America e i casi di razzismo nei confronti delle persone di origini asiatiche. Ora il  caso di Jilin rovescia tutto,  e rischia di mettere in discussione il modello-cinese di sicurezza pubblica,  nei confronti degli stranieri e in particolare degli americani: da mesi ormai la leadership di Pechino sta cercando di attirare visitatori e turisti con sistemi agevolati di visti, e ha investito parecchio nei programmi di scambio con l’America – programmi però messi in difficoltà dall’avviso di viaggio emesso già qualche tempo fa dl dipartimento di stato, che avverte i cittadini americani di possibili “detenzioni arbitrarie e divieti d’uscita”. Ieri del caso si è occupato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, che alla quotidiana conferenza stampa ha detto che “la valutazione preliminare della polizia è che si tratta di un incidente isolato”. La tensione tra le prime due economie del mondo, però, si riflette anche su questi eventi, e la manipolazione della propaganda rischia di far precipitare le cose. Soffiare sul vento del nazionalismo significa anche questo. 

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